"Sono più gli stranieri che stuprano degli italiani". A dirlo è il segretario di Casa Pound Simone Di Stefano nel corso di un'intervista al programma radiofonico La Zanzara, dopo aver espulso i due esponenti viterbesi del movimento accusati della violenza sessuale di una donna di 36 anni.
"Questo stupro fa più scalpore degli altri perché c'è Casapound", dice Di Stefano che stamattina aveva annunciato l'espulsione con un post su Facebook. "Il reato contestato è molto grave ed estraneo al nostro dna - si legge nel post - e sarà la magistratura a dover decidere la colpevolezza o l'innocenza dei ragazzi in base alla veridicità delle affermazioni della parte lesa. Confidiamo nelle prove in mano agli avvocati le quali, ne siamo certi, scagioneranno i nostri ragazzi".
Questa sera, invece, usa il pugno duro per dissociarsi: "Se colpevoli i due di Monterotondo vanno castrati e messi ai lavori forzati", precisa Di Stefano che respinge le accuse che arrivano da sinistra.
"Stupratori fascisti? Ma se Pacciani era un partigiano", contrattacca scagliandosi contro i democrat che hanno chiesto lo scioglimento di Casa Pound."Nel Pd stupratori e ladri ma nessuno chiede scioglimento", conclude.
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