Il reddito di cittadinanza è "un primo passo verso la ridistribuzione alla comunità della iper-produttività delle imprese". Davide Casaleggio rilascia un'intervista al Corriere della Sera e ragiona di lavoro e futuro.
Secondo il titolare della Casaleggio Associati e guru del Movimento 5 Stelle, le trasformazioni del mondo del lavoro dovute alle nuove tecnologie saranno determinanti. E influenzeranno anche le scelte della politica. "Il rapporto tra produttività e tempo lavorativo, che si traduce in occupazione, è cambiato e in futuro i due fattori saranno sempre più indipendenti. Entro una generazione, molte professioni scompariranno", ragiona l'imprenditore.
Ecco perché la politica è chiamata, secondo Casaleggio, a offrire forme di sostegno al reddito dei cittadini: "Occorrerà istituire dei meccanismi di redistribuzione del reddito svincolati dall'occupazione che supportino la domanda, altrimenti avremo la massima produttività e consumatori con sempre meno capacità di spesa".
Riguardo alle critiche degli industriali, che giudicano il provvedimento bandiera del M5s come una forma di assistenzialismo, replica: "Credo che le grandi industrie italiane, come già avviene all'estero, conoscano bene questi temi. Per le Pmi invece l'adeguamento tecnologico può essere un fattore critico, per questo bisogna supportarle, guardando ai modelli più innovativi, come blockchain e intelligenza artificiale. Si prevede solo per quest'ultima un aumento della produttività per le aziende fino al 40% entro il 2025".
Infine una battuta sull'Europa: "I criteri che hanno regolato la visione economica fino a questo momento presto non saranno più adeguati, anzi già oggi non lo sono più".
E ancora: "Se ci fosse una vera Unione Europea, con politiche economiche e fiscali omogenee, potremmo affrontare con maggiore efficacia i futuri cambiamenti e anche, perché no, pensare a un reddito di cittadinanza europeo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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