Casalino non si arrende: "Con Conte alle elezioni si farebbero cose incredibili"

Al Corriere della Sera Rocco Casalino, ex portavoce di Conte, ha difeso l’operato del premier e la gestione della comunicazione durante la fase dell’emergenza sanitaria

Casalino non si arrende: "Con Conte alle elezioni si farebbero cose incredibili"

Dalla difficile infanzia fatta di povertà, percosse e bullismo, alla tv con il Grande Fratello fino ad arrivare al palcoscenico della politica che lo ha fatto conoscere praticamente a tutti gli italiani. Quella di Rocco Casalino è stata una vita decisamente movimentata. Nonostante gli ostacoli posti sul suo cammino, l’ormai ex portavoce del premier Giuseppe Conte non si è mai arreso.

Forse spinto dal desiderio di rivincita si è impegnato per arrivare al successo. Eppure in questi ultimi tempi sul capo di Casalino grava una sorta di "marchio" di cui non si riesce a liberare: "Come mai Rocco del Grande Fratello è il portavoce del premier?". Una etichetta che gli sta stretta e che lo fa soffrire. Probabilmente per qualcuno Casalino è ancora il concorrente del reality show. Pare che lui di quell’esperienza non voglia rinnegare nulla ma ha il desiderio di non essere ricordato solo per quell’avventura in tv.

Per raccontare la sua esistenza travagliata, Casalino ha scritto un libro per Piemme che esce domani dal titolo "Rocco Casalino il Portavoce - La mia storia". Nel volume Rocco parla a cuore aperto della sua vita, dal giorno in cui è venuto al mondo ma , come ha sottolineato, "nato per caso, non desiderato, non voluto, sbagliato", fino a Giuseppe Conte che, assieme a Gianroberto Casaleggio, è stata "la persona più grande mai incontrata".

Il lavoro di Conte

Nell’attesa dell’uscita del libro, Casalino ha raccontato al Corriere della Sera la parte della sua vita coincisa con l'esperienza politica. Hanno colpito le immagini delle lacrime versate dal Rocco quando Conte ha lasciato Palazzo Chigi. Ma le lacrime non sono legate al dolore per il potere perduto perché questo "concetto di potere lascia il tempo che trova. Per me Palazzo Chigi è stata una esperienza impegnativa di lavoro". Casalino ha evidenziato che quest’ultimo anno, anche a causa della pandemia, "è stato molto faticoso, un livello di stress pazzesco". Le lacrime sono state provocate da sincere emozioni. "Quando Conte è uscito la commozione ha colpito tutto il palazzo. Lui ha il dono di arrivare al cuore e questo lo renderà diverso da tutti i presidenti del Consiglio".

Conte non è più premier ma, secondo il suo ex portavoce, non sarà dimenticato presto. Prova ne è il successo del video del suo addio che "ha incassato su Facebook un milione di like, numeri pazzeschi che non fa nessuno al mondo". Pare un controsenso eppure per Casalino proprio la popolarità ed il consenso di cui godeva l’ex presidente del Consiglio sono stati un boomerang per Conte che è stato "fatto cadere come tutti sanno da Renzi con una manovra di palazzo ben studiata. Invece di fargli una statua è stato mandato a casa dopo aver ottenuto dall’Europa 209 miliardi".

Le mosse di Conte

Ma non tutto è perduto. Perché Casalino ha spiegato di sapere come poter salvare Giuseppi. "Il grande dubbio è cosa vuole fare lui- ha proseguito-. Credo sia una risorsa importantissima per il M5s, ma questo è un mio desiderio personale. La scelta tocca a lui e al Movimento". Casalino nega che sia Di Maio l’ostacolo principale alla leadership di Con te. Anzi è vero l’esatto contrario. Tra il premier ed il ministro degli Esteri vi è stato "un dualismo molto alimentato da altri, perché sono sempre andati d’amore e d’accordo".

Secondo Rocco ora è importante capire cosa accadrà con "una leadership a cinque che cambia tutto". In campo vi è anche l’ipotesi che Conte decida di creare un suo partito. Su questa eventualità Casalino non si è sbilanciato ma si è augurato che la strada dell’ex premier "si intersechi con quella del Movimento".

Il futuro

Al momento Rocco ha deciso di prendere tempo per decidere cosa fare in futuro. Ciò, però, non significa che abbia già cambiato radicalmente vita. "Con Conte continuiamo a sentirci, non ci siamo lasciati come se qualcosa fosse finito", ha proseguito Casalino che ha lanciato una dura critica a quanti in questi oltre due anni hanno criticato l’operato dell’ex premier: "Questa è la legislatura che ha sottovalutato Conte. Ha peculiarità straordinarie. Con lui in una campagna elettorale si possono fare cose incredibili". Quali siano queste peculiarità è lo stesso Casalino ad elencarle: "È una persona vera, ci mette la faccia. Ha avuto il coraggio di affrontare migliaia di operai arrabbiati all’Ilva di Taranto. È andato a trattare a Bruxelles ed è stato un numero uno, ottenendo il risultato migliore di tutti. Una macchina da guerra, uno stakanovista assoluto, capace di lavorare 18 ore".

La comunicazione

Ora con Draghi cambierà tutto, anche il modo della comunicazione. In sostanza meno parole e messaggi sui social e più fatti concreti. Su questo tema Casalino prova a difendersi: "Noi ci raccomandavamo di non far uscire i Dpcm, ma come li mandavamo ai ministeri e ai vari uffici, venivano resi pubblici". "L’ho vissuto sulla mia pelle- ha evidenziato- accusato di dare ai giornalisti veline e notizie". Casalino si è detto sicuro che da questo punto di vista le cose non cambieranno molto: "Vedrete, anche con Draghi uscirà tutto".

"A chi lavora tanto possono capitare errori. Con me hanno fatto di tutto per evidenziarli, anche se insignificanti", ha spiegato Casalino che ha voluto ricordare che quello della comunicazione è un settore difficile e in determinate situazione, come avvenuto nel corso della crisi sanitaria, si possono compiere errori anche a causa dello "stress e nei tempi strettissimi dovuti all’emergenza". "Nessuno prima aveva gestito la comunicazione di una pandemia, lo abbiamo fatto bene e credo che il merito vada riconosciuto», ha sottolineato ancora Casalino.

Un consiglio a Draghi

Dall’alto della sua esperienza accumulata in questi quasi tre anni Rocco un consiglio a Draghi lo

concede. Casalino spiega che se fosse il portavoce dell'attuale premier punterebbe sulla competenza in quanto "il pop stonerebbe e avrei il timore dell'effetto Mario Monti col cagnolino in tv da Daria Bignardi".

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