Il senatore Andrea Cangini è il primo firmatario di un disegno di legge che punta a risolvere il dramma delle "case occupate". La storia del signor Ennio Di Lalla - dice l'esponente di Forza Italia - è solo una di quelle conosciute grazie ai media, ma l'Italia è piena di storie come quella dell'anziano romano. Da questo assunto, nasce la necessità politica d'intervenire in maniera strutturale con un provvedimento che metta fine al fenomeno in sé e per sé. La palla, dopo la conferenza stampa di presentazione della proposta di Fi, passa al Parlamento.
Senatore Cangini, Forza Italia non ne vuole più sapere di storie come quella del signor Ennio Di Lalla. Il suo intervento verte sia sul codice penale sia sul codice rosso…
"La vicenda Di Lalla, e le tante che l’hanno preceduta, hanno messo in evidenza due problemi: la sostanziale impunità di chi occupa abusivamente una casa e i tempi inaccettabilmente lunghi cui le vittime delle occupazioni debbono sottostare per rientrare in possesso della propria abitazione. Il disegno di legge a mia prima firma, scritto con il collega di Forza Italia Enrico Aimi, si ispira alle norme previste dal codice rosso contro la violenza sulle donne e consentirà alle vittime di rientrare in possesso del proprio bene in massino tre giorni e alle forze dell’ordine di arrestare in flagranza il reo, che sconterà una pena dai due ai sei anni. Per gli stranieri è prevista l’espulsione".
In Italia il fenomeno delle case occupate sembra dilagare. Quali sono le ragioni?
"Esistono ancora nel nostro Paese inaccettabili sacche di povertà ed esistono non meno accettabili organizzazioni che, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi popolari, gestiscono questi traffici criminali. Uno Stato degno di questo nome deve combattere entrambi i fenomeni".
In conferenza stampa, lei ha fatto riferimento pure al sistema immunitario degli anziani ed alla depressione che incombe quando si perde la propria abitazione. Sino ad arrivare alla morte. Si tratta di elementi spesso dimenticati…
"Per un caso Di Lalla che assurge agli onori delle cronache ne esistono centinaia di cui nessuno parla. Quasi sempre le vittime sono anziani malati e soli. Privarli della casa, lo scrigno del loro bene più prezioso, i ricordi, li priva della vita e li fa sentire alla mercé del male. Soli e senza tutele. Ne conseguono spesso la depressione, il crollo delle difese immunitarie, la morte. Fatico ad immaginare un reato più odioso".
A questo punto spetta al Parlamento recepire la sua proposta. Pensa di trovare sponde facili?
"Confido che tutte, ma proprio tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento convergano sul mio disegno di legge. E confido che lo facciano al più presto. Lo dobbiamo al signor Di Lalla e ai tanti, troppi, che hanno vissuto la sua stessa disavventura. Mai più un caso Di Lalla dev’essere lo slogan, da trasformare in norma di legge, non di una singola forza politica ma dell’intero Parlamento".
Spesso si confonde il liberalismo con il laissez faire. Il suo è un caso in cui il liberalismo si dimostra interventista…
"Il liberalismo non è un’ideologia, ma un metodo. Elemento centrale di questo metodo è la libertà della persona: in questo caso difendiamo la libertà di ciascuno di invecchiare serenamente nella propria abitazione".
Stesso discorso per la pandemia: il concetto di libertà viene confuso, in questa fase.
"Situazione grottesca: ad invocare, ipocritamente, un approccio liberale alle politiche sanitarie sono ex comunisti, post fascisti, attuali sovranisti. Tutta gente che con lo spirito liberale non ha mai avuto né ha nulla a che vedere.
Tornando al punto di prima, le libertà primarie in gioco in questo caso sono quelle dalla malattia e dalla morte. Sono queste le libertà che il governo Draghi sta tutelando. Il resto sono balle, sfoghi isterici o, il che è peggio, demagogia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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