«È ufficiale: il muovo direttore di Unar sarà Francesco Spano, avvocato toscano, già segretario generale del Maxxi, ex dello staff del Gruppo Pd e di Giuliano Amato, con esperienza sull'immigrazione», così scrive l'Ansa quando nel 2017 Spano viene chiamato, dal Maxxi, a guidare l'Ufficio antidiscriminazioni di Palazzo Chigi, dove il ruolo di sottosegretario di Stato è occupato da Maria Elena Boschi (il premier è Gentiloni). Dal Maxxi al governo, ma in fondo dal Pd al Pd, perché è quella la casa politica di Spano, anche se paradossalmente la sua nomina e poi le sue dimissioni dal ministero della Cultura sono diventate un problema politico per Fdi, partito da lui lontanissimo. In realtà la carriera di Spano si muove tutta nell'alveo del Pd, in particolare sotto l'ala protettrice di Giovanna Melandri con cui aveva collaborato nel 2006 al ministero dello Sport e che lo chiama al Maxxi nel 2013 come segretario generale del museo. Ma non solo lì, e non solo lui. I contratti di Spano sono accompagnati dalle consulenze ad un altro avvocato, Marco Carnabuci, suo compagno di vita sposato civilmente. Carnabuci arriva al Maxxi, sempre sotto la guida dell'ex ministro Pd Melandri, nel 2018. Ma lavora per la Melandri già da prima. E qui torniamo al 2017, anno in cui Francesco Spano è costretto a dimettersi dall'Unar per un finanziamento di 55mila euro ad un'associazione LGBTQ che organizzava festini a pagamento. Finito il lavoro lì, non nel migliore dei modi, Spano viene immediatamente risistemato dalla Melandri. Non al Maxxi, ma alla Human Foundation, «ente privato di ricerca e consulenza che promuove soluzioni innovative ai crescenti bisogni delle comunità», sede a Roma, in via Guido Reni, a pochi metri proprio dal Maxxi. In effetti si tratta sempre di Giovanna Melandri, che oltre a presiedere il Maxxi preside anche la Human Foundation, dove assume Spano appena fatto fuori da Palazzo Chigi. Un anno dopo, scopre Report, la Human Foundation ingaggia un altro avvocato. Sì, proprio Marco Carnabuci. Il Giornale ha chiesto maggiori informazioni alla fondazione della Melandri sui contratti di Spano e Carnabuci, ma non abbiamo ricevuto risposta. Sarebbero informazioni utili anche per la stessa Melandri, che nella sua replica a Report non cita mai i rapporti di lavoro di Spano e Carnabuci con la Human Foundation. «Chiariamo le cose e chiariamo le date. L'avvocato Marco Carnabuci è stato chiamato dal Maxxi, nel giugno 2018, quando Francesco Spano non aveva nulla a che fare con il museo», spiega l'ex ministra del governo Prodi, quindi «Meloni non mi metta in mezzo, c'è un caso politico nella destra grosso come una casa». Peccato che, come ha ricostruito Report, sia Spano che Carnabuci lavoravano già per la Melandri molto prima che arrivasse Giuli. In effetti è proprio quello che dentro Fdi contestano al ministro Giuli, aver chiamato in un ruolo delicato come quello di capo di gabinetto un uomo legatissimo al mondo Pd e ad un milieu culturale diametralmente opposto a quello del centrodestra.
Intanto la puntata di Report da cui è nato tutto il caso Spano non è ancora andata in onda, ma promette dell'altro. Sigfrido Ranucci annuncia a Un giorno da pecora che nella puntata domenica «c'è un altro caso che riguarda Giuli, questa vicenda è una piccola parte di quello che noi diremo. Diciamo che dopo quello che mostreremo, forse qualcuno che non lo ama tanto dentro Fratelli d'Italia può trarre forza.
Il problema è, in base a quali requisiti Giuli è stato nominato ministro della Cultura? Noi mostreremo alcune cose che ha fatto in passato, come ha gestito il Maxxi, alcuni episodi in cui ha avuto anche un certo ruolo all'interno di questo secondo caso Boccia».
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