Conte gongola e Dibba striglia, lastra (di marmo) su Bongiorno

Altro che tegola sulla testa di Salvini, è caduta una lastra di marmo sulla gamba della povera Bongiorno. Conte gongola e Di Battista striglia.

Conte gongola e Dibba striglia, lastra (di marmo) su Bongiorno

Il peggio della settimana questa volta è andato in scena a Catania. Altro che tegola sulla testa di Salvini (come si augurava più di uno), una lastra di marmo è caduta sulla caviglia della povera Giulia Bongiorno. Che botta! La scena è surreale, di fantozziana memoria: l’avvocato del capitano è entrata nel tribunale con le proprie gambe ed è uscita su una sedia a rotelle. Il simbolo di un Paese in decadenza. In tutti i sensi. Beh, sicuramente ci penserà Bonfede a pagare la parcella al posto di Salvini. Con un bel risarcimento danni. Lui lo ha detto: denunceremo. Un fatto è certo, a Catania è andato in scena il peggio. Lastra di marmo a parte. Il rinvio al 20 novembre dei giudici è inspiegabile. Il reato non sussiste e a dirlo non è l’acciaccata Bongiorno, ma la pubblica accusa. Sì, l’accusa. Ne vedremo delle belle ma, purtroppo, dovremo attendere.

GLI ANTAGONISTI

A pochi passi dal tribunale va in scena la protesta della sinistra. Un piccolo gruppo di ragazzini facinorosi. Spinti su dei carrelli (sottratti chissà a quale supermercato) centinaia di rotoli di carta igienica con la faccia di Salvini e cumuli di cacca. Lo slogan? “Abbiamo già la sentenza: Salvini merda.” Bel modo di combattere “l’odio populista”. In piazza per chiedere che Matteo Salvini venga processato. E il garantismo della sinistra dov’è finito? La maggior parte dei partecipanti disconosceva il significato, il resto lo ha ingoiato. “Con lui non possiamo essere garantisti” dicono.

NINO SPIRLI’

Aja aja… Il vicepresidente della regione Calabria (una vecchia checca) finisce nella bufera per aver detto nero e gay in dialetto calabrese ad un convegno sulla cultura del politicamente corretto. Lui, il politicamente corretto, lo ha asfaltato. Ha soddisfatto la sete di odio delle sardine e non solo. “Dico nero e frocio finché vivo”, ha esclamato l’uomo fidato di Salvini in Calabria. Una dichiarazione (provocatoria) che ha mandato su tutte le furie i kompagni che, a loro volta, lo hanno insultato con le peggiori frasi. Senti da che pulpito viene la predica.

IL MOVIMENTO 5 STELLE

Altro che polvere di stelle, del movimento non resta nemmeno quello. È un tutti contro tutti. Ombre, sospetti, pugnali. La resa dei conti lunedì in un agriturismo alle porte di Roma dove Vito Crimi ha riunito i big per una sorta di conclave. “Siamo tra un ospedale e un manicomio” ha detto Buffagni. Come dargli torto? Il posto è azzaccatissimo. Il cartello all’ingresso recita “attenzione cani liberi”. E se lo dice il cartello… Quei cani mordono. Eccome! Un posto poco ospitale. Lo avrà scelto di proposito il reggente? Non solo chiacchiere, i grillini si sono dovuti riempire anche la pancia. Il menù?

ANTIPASTO

Pecorino e miele

Frittatina di cipolla

Lenticchie ad insalata

PRIMO

Risotto con crema di zucca e guanciale croccante

Orecchiette con melanzane e pomodori secchi

SECONDO

Arista con patate al forno e frigitelli

DOLCE

Torta di pesche. Il prezzo? 25 euro a testa.

ALESSANDRO DI BATTISTA

Oltre a finire in cattedra ad insegnare giornalismo a 185 euro a lezione (e già questo basta per farlo finire nella classifica de il peggio della settimana), il duro e puro di quel che resta del Movimento attacca: “I 5 stelle sono come l’Udeur, così facendo si andrà verso una direzione di indebolimento e diventerà un partito buono forse più per la gestione di poltrone e di carriere…” Se lo dice Dibba! Intanto Grillo è ancora fuori casa sua impegnato a vendere le pietre pomici firmate “l’elevato”. Accattateville, ma nessuno le vuole. Neanche regalate. È un segnale, occhio… Le televendite le può fare solo Conte. E lo abbiamo visto tutti…

GIUSEPPE CONTE

Fa balzare la cancelliera tedesca Angela Merkel. Giuseppi avrebbe voluto prenderla a gomitate ma lei si è tirata indietro. Meglio stare lontana dagli italiani avrà pensato.

Frattanto il premier ha incontrato a Bruxelles Ursula e, come al solito, ha pubblicato sui social la foto di rito. Peccato, però, che abbia taggato su instagram la Ursula sbagliata. Al posto dell’affascinante bionda europea ha postato la foto su una pagina di ragazzi fighi. Siamo proprio sicuri che sia stato Conte a fare il tag? …

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