"A cena su tre turni". La ricetta di Briatore per locali e discoteche

L'imprenditore pensa alla ripresa in sicurezza: "Distanze, niente aperitivi ma balli nei privé"

"A cena su tre turni". La ricetta di Briatore per locali e discoteche

Sorpresa: quest'estate tutti al mare. E pure a ballare, sulla spiaggia. Flavio Briatore si gira fra le mani disegni e plastici: «Ci saranno forti limitazioni, ma cercheremo di salvare le cene e lo svago della nostra clientela». Quella che frequenta i sedici sfavillanti locali aperti dal vulcanico imprenditore in mezzo mondo. Qualche insegna, come le tre di Dubai e il Crazy Pizza di Londra, non brillerà, ma per le altre le prospettive sono incoraggianti. «L'importante è attrezzarsi bene e partire, dove sarà possibile», spiega il supermanager. Che miscela regole di buonsenso, intuizioni imprenditoriali e il calcolo adrenalinico del rischio, in una stagione comunque difficilissima. «Gli aperitivi selvaggi e le adunate oceaniche sono morti - aggiunge il patron del Billionaire e del Twiga - quindi dovremo costruire serate meno affollate ma non per questo soporifere».

Tradotto in soldoni: il turista andrà in spiaggia o in montagna, prenderà il sole sulla sabbia, mangerà un piatto di spaghetti o una pizza in faccia alle onde, attaccherà un ballo sotto i riflettori. Solo che ci saranno meno turisti, meno tavoli, mascherine, guanti di lattice e confezioni di gel dappertutto.

Il decalogo messo a punto dall'ex manager di formula 1 nella quarantena dorata di Montecarlo può valere, fatte le debite proporzioni, per migliaia di ristoranti, bar, pizzerie alla ricerca di un nuovo equilibrio dopo la scoperta del Coronavirus. Dunque, anticipiamo e accompagniamo il lettore fra posate e tovaglioli: ogni gruppo ha il suo tavolo largo almeno un metro e mezzo e distante non meno di due da quello dei vicini. All'ingresso il nuovo rito non è più sorseggiare un cocktail ghiacciato ma misurare la febbre che verrà presa, naturalmente, anche a tutti i dipendenti. Se hai più di 37,5 torni a casa e ti porti dietro i tuoi amici in una specie di gioco dell'oca. Pazienza. Sono le incertezze di un'estate senza precedenti. Se poi vuoi raggiungere la toilette devi metterti in modalità coda, come al supermercato. Complicazioni e lungaggini necessarie se si vuole coniugare la sicurezza con il ritrovato - si spera - tempo libero. D'altra parte, con i voli bloccati e le frontiere chiuse, è facile scommettere: in Versilia come in Costa Smeralda ci saranno solo italiani. Addio, almeno per questo round, a americani, inglesi, russi. «Perderemo il 50-60% dei coperti - è la profezia facile di Briatore - e molti locali troppo piccoli non ce la faranno a riconvertirsi, anche perché per adeguarsi ai nuovi standard dovrebbero ospitare solo un pugno di persone e andrebbero in rosso».

Ma non tutto è perduto. Anzi: Briatore mostra lo schizzo di un privé. Un tavolo da quatto o da sei, no problem, lo spazio chiuso con le corde, modello ring per la boxe. Lo schema è semplice: mangi, poi il cameriere sposta le sedie e a quel punto puoi concederti un lento o un latinoamericano spumeggiante insieme ai tuoi commensali sulla minipista improvvisata. Insomma, l'idea è quella di spezzettare le vecchie discoteche in tante minibalere non comunicanti fra di loro e lontane l'una dall'altra tre metri.

Funzionerà? La soluzione senza alternative dovrebbe facilitare lo sforzo e far superare il fastidio. «Capisco - insiste Briatore - che qualcuno si possa scocciare davanti a tante prescrizioni, ma ci si abituerà. Prima dell'11 settembre andavamo in aeroporto quaranta minuti prima della partenza, poi il terrorismo ha stravolto le nostre vite e ci sottoponiamo a controlli che possono richiedere ore di attesa. Però non abbiamo rinunciato all'aereo». Facile ipotizzare doppi se non tripli turni per un piatto. Meno posti, ma spalmati su un orario più lungo: alle 19, alle 21, alle 23. Anche perché così i gestori recupereranno parte del fatturato evaporato. «Sarà durissima per le città d'arte come Firenze e Venezia - conclude Briatore -, ma seguendo un sentiero stretto salveremo la stagione».

E argineremo le scorribande dei giovani che altrimenti faranno slalom da una casa all'altra, fra una festa e l'altra. Col risultato di rimettere in circolo il virus che invece, questa è la scommessa, resterà lontano dalle nostre vacanze.

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