Forza Nuova dichiara guerra, legale, a Facebook Italia. Il partito di estrema destra guidato da Roberto Fiore ha, infatti, deciso di portare in tribunale il popolare social network dopo che quest’ultimo ha cancellato numerosi account legati al movimento.
Il blocco delle pagine, avvenuto lo scorso lunedì pomeriggio, riguarda anche Instagram e coinvolge allo stesso tempo Casapound Italia e il Movimento Idea Sociale che, come denuncia il leader Raffaele Bruno, ha visto decine di profili cancellati.
Gli account ufficiali dei partiti non sono più raggiungibili, così come quelli di numerosi responsabili nazionali, locali e provinciali, compresi quelli degli eletti in alcune città italiane. Il blocco, però, non riguarda i profili Twitter. A spiegare la ragione del procedimento è stato lo stesso portavoce di Facebook: "Abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose, che vieta a coloro che sono impegnati nell''odio organizzato' di utilizzare i nostri servizi". La definizione delle persone e delle organizzazioni pericolose, si apprende dal social, avviene sulla base di un ampio processo e vengono presi in considerazione un'ampia serie di segnali.
Il segretario di Casapound Italia, Simone di Stefano, aveva subito denunciato l’accaduto su Twitter: "Facebook ha chiuso la mia pagina, 140.000 iscritti. E quella di CasaPound, 250.000. Ha chiuso le pagine dei nostri consiglieri comunali democraticamente eletti. Un abuso, commesso da una multinazionale privata in spregio alla legge italiana. Uno sputo in faccia alla democrazia".
Durissima anche la reazione di Forza Nuova che ha annunciato una battaglia legale contro il social, con il processo penale che avrà la funzione di sollevare la questione politica ai più alti livelli giuridici.
In una nota diffusa dal partito si apprende che la segreteria nazionale ha dato mandato al proprio ufficio legale di procedere contro Facebook Italia per il reato di diffamazione e per tutti i reati relativi all'attentato alle libertà di opinione commessi a danno del movimento.
L'ufficio legale, inoltre, raccoglierà tutte le richieste per danni avanzate dalle migliaia di persone che hanno visto le proprie pagine di interesse lavorativo cancellate. Il blocco, infatti, ha riguardato anche i profili personali di dirigenti e militanti.
“Solo allora potremo sapere se Roma continua a splendere come faro del Diritto o se l'asse politico-mediatico Fiano-Zuckerberg avrà avuto la meglio anche sui diritti universalmente riconosciuti”, ha dichiarato il leader di Fn Roberto Fiore.
Questa, però, non è l’unica azione programmata contro il social.
I vertici del movimento fanno sapere che sono previste dieci manifestazioni in altrettante città italiane (Catania, Catanzaro, Caserta, Foggia, Roma, Perugia, Ravenna, Verona, Torino, Milano) per difendere il proprio diritto alla libertà di opinione e di pensiero.
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