"Il centrodestra è già unito" E Forza Italia supera la Lega

I sondaggi di Euromedia danno la coalizione vincente Brunetta: «La leadership? È un problema secondario»

"Il centrodestra è già unito" E Forza Italia supera la Lega

Un Paese fermo, immobile nei suoi vizi e nei suoi schematismi immutabili. Ripiegato su se stesso, ancor più dopo i tentativi di riforma naufragati per colpa di Renzi e del Pd. È su questi ragionamenti che si fonda la visione della nuova Forza Italia cui sta lavorando Silvio Berlusconi: il «cemento» in grado di riportare in sella un centrodestra riunificato ma, soprattutto, rimesso su corretti binari di marcia.

Un modello rivoluzionario, un po' alla Macron: non nella grottesca versione piddina, volta costantemente a trovarne i punti di contatto con Renzi, quanto nella sua versione originale. Quella di un presidente centrista che ha ridato orgoglio e dignità ai francesi, che crede in una nuova Europa e in un radicale cambiamento della Francia. Per l'Italia il gioco sarebbe ancora più facile, a ben vedere, se soltanto si ripartisse da una (sostenibile) riforma delle tasse per renderle meno asfissianti sulle imprese e sui cittadini. Ed è chiaro che dalle parti di Arcore i segnali che inducono all'ottimismo si vedono tutti. Anzitutto riguardo il consenso degli elettori, confermato dall'ultima delle rilevazioni commissionate alla Ghisleri di Euromedia Research. Monitoraggio che ha confortato ulteriormente Berlusconi, visto che la somma dei partiti di centrodestra si mantiene stabile sul 33 per cento, mentre arretrano sia Pd che M5s (al 27,6 e al 26,9%).

Ma il dato che il Cav attendeva è quello che lo ha soddisfatto di più: Forza Italia è stabilmente sopra il Carroccio di Salvini, per ora di un mezzo punto, ma con chiari segni di ritorno alla prudenza anche all'interno della Lega. Giorgia Meloni veleggia sul 4,5 per cento; ancora poco conosciuto il «Partito animalista» della Brambilla (meno dell'un per cento). In caduta libera Alfano (1,7%), ancora frastagliato l'arcipelago della sinistra (un 6,1% complessivo tra bersaniani, Sel e Insieme di Pisapia). Dati che inviano un messaggio chiarissimo anche agli alleati: «Il centrodestra si conferma area maggioritaria nel Paese e Forza Italia ne è il suo perno centrale, la sua guida». D'altronde, come affermato ieri dal capogruppo azzurro Brunetta, «il centrodestra vincente troverà certamente il suo leader... Se la Corte di Strasburgo deciderà di restituire l'onore a Berlusconi, sarà lui il premier. Altrimenti avrà comunque la leadership e il premier sarà qualcun altro. Per questo dico che il problema, a destra, è secondario».

Ciò che non va messo in dubbio è che «il centrodestra è già unito» e si presenterà unito alle elezioni «con qualsiasi tipo di legge elettorale, sia essa proporzionale, come vuole anche Macron, sia essa maggioritaria», dice Brunetta. Il tipo di sistema elettorale è l'elemento che alimenta l'inutile dialettica che trova i suoi momenti critici in qualche esagerazione di Salvini o in qualche fremito di troppo del governatore Toti. Proprio ieri quest'ultimo ha smentito i retroscena che ne accreditavano una partita da giocare in proprio, con Berlusconi indotto a un «passo indietro», storicizzato alla De Gaulle. «Chiedevo l'esatto opposto - dice Toti - un passo avanti affinché Berlusconi sia ancora una volta il motore dell'unificazione del centrodestra e della nascita della Terza Repubblica».

Precisazioni che se non fugano del tutto i sospetti, avvalorano comunque il monito che arriva dall'Ufficio di presidenza forzista. «Meglio stare un po' zitti», dice Furlan. Un po' di continenza verbale, in fondo, non ha mai fatto del male a nessuno.

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