"Il centrodestra non è solo un contenitore. I nostri valori diventino un programma"

Il leghista ex presidente del Copasir: Sui migranti Europa assente

"Il centrodestra non è solo un contenitore. I nostri valori diventino un programma"

«L'Italia deve individuare l'area di interesse nazionale e quindi di sicurezza nazionale superando quello che a volte è stato il pensiero timido». Il leghista Raffaele Volpi, ex presidente del Copasir, su questo non ha dubbi.

Come si inserisce il nostro Paese nella situazione geopolitica attuale?

«Essenziale è capire quale è il ruolo dell'Occidente e dell'Europa. Abbiamo un cambiamento che è in fase di riflessione, che è quello della Nato, che si è resa conto della necessità di guardare al futuro e in prospettiva ai prossimi anni. Qual è il dato importante? L'Europa deve trovare la sua dimensione in cui mi pare che il confronto ci sia anche negli ultimi mesi. Rispetto per esempio alla Difesa europea o all'Esercito europeo. Non ho dubbi che il coordinamento della Difesa europea sia importante, questo ha risvolti anche sul piano delle politiche industriali».

Che cosa pensa dell'idea di Esercito europeo?

«Mi sembra una bella utopia. Dubito che si possa immaginare ora o in tempi brevi un Esercito europeo con numeri che non siano simbolici».

Salvini vuole creare nel parlamento europeo un grande gruppo identitario. Che cosa ne pensa?

«Secondo me le politiche europee devono venire da tutte le identità che ci sono. Io non riesco a collegare necessariamente il coordinamento di politica estera in questo momento, anche perché parto dal dato imprescindibile che l'Occidente nasce in Europa e l'atlantismo è un dato che non può essere messo in discussione. Semplicemente penso che per una politica estera comune non si parte dagli strumenti, ma dai valori».

Terrorismo e migranti. Condivide la linea di Salvini che chiede le dimissioni della Lamorgese?

«Il dato sul terrorismo, a prescindere da quello migratorio, è sotto agli occhi di tutti, tant'è che la stessa Lamorgese dice tutti i giorni che l'Europa non la aiuta. Indubbiamente da un punto di vista della sicurezza intesa in senso ampio fa capire che le minacce ci possono anche essere. Ho letto le dichiarazioni del capo dello Stato Sergio Mattarella che chiede che l'Europa decida cosa fare nel Mediterraneo. Penso sia un appello molto forte».

Che cosa pensa degli attacchi del Pd alla Lega?

«Sono stupito, qualche volta, delle critiche fatte alla Lega da parte di chi è nato democristiano e guida un partito socialista. Enrico Letta è stato democristiano. Strano, perché secondo me quando si critica qualcuno dovresti partire dai tuoi valori. Siamo così convinti che uno che è stato coi valori della Dc trovi tutta questa conciliabilità con i valori del partito socialista? Senza nulla togliere alle teorie socialiste».

E dei 5 stelle che cosa pensa?

«Esistono ancora?».

Le ultime Amministrative per il centrodestra non sono andate molto bene. Da dove si deve ripartire?

«Il centrodestra non può essere un contenitore, ha bisogno di trovare le sue punture politiche e fare una sintesi sui valori che ci sono, ma poi vanno esercitati in modo pratico nell'attuazione di programmi».

Vedrebbe Draghi come capo dello Stato?

«Non ho nessun problema a vedercelo. Anche perché credo che la presidenza della Repubblica sia un luogo ormai molto più dinamico rispetto a quello che è stato per molti anni».

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