Silvio Berlusconi è tornato a parlare ai suoi fedelissimi e ai simpatizzanti Forza Italia in occasione della convention di Napoli. Il presidente è salito sul palco mentre un enorme tricolore veniva srotolato su tutta la sala con il tappeto musicale dell'inno del partito. La campagna elettorale è entrata nel vivo e lo sguardo del presidente di FI è rivolto soprattutto al 2023, quando si rinnoverà il parlamento: "Questo centrodestra è la casa comune di tutti, ma per vincere deve tornare ad avere una forte connotazione liberale, cristiana, garantista europeista ed atlantista. La nostra connotazione, quindi".
La guerra in Ucraina
L'esordio sul palco del Cavaliere è di quelli che non lasciano dubbi: "Il comunismo è la filosofia più disumana che c'è al mondo. Io sapevo tutto sul comunismo da un giovane prete russo che era scappato, era riuscito a passare la cortina di ferro: ce lo avevano dato per due ore alla settimana a insegnare religione, ci raccontò la grande differenza tra le democrazie liberali e i regimi comunisti". L'ex premier ha poi aggiunto: "Nei regimi liberali la persona è sacra e i diritti della persona sono garantiti dallo Stato. Nel comunismo è lo Stato che ti concede questi diritti e quindi chi è al potere, ove ritenesse di trarne conseguenza, può limitarli e può anche calpestarli: una differenza enorme che io ho sempre avuto presente e che mi ha condotto in tutte le fasi della mia vita".
Davanti alle tensioni di questi ultimi giorni nel governo, il Cavaliere a Napoli ha ribadito che "Forza Italia ha voluto Il governo di unità nazionale, e lo sostiene con convinzione". Non c'è spazio per i dubbi nelle parole di Silvio Berlusconi, che rivendica la posizione atlantista ed europeista del suo partito fin dalla fondazione: "Siamo sempre stati dalla parte dell'Europa e dell'occidente, siamo i soli che non devono chiedere scusa del proprio passato...". E poi, in modo ancora più esplicito, ha aggiunto: "L'Ucraina è il Paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi. Forza Italia è - e rimarrà sempre - dalla parte dell'Europa, dalla parte dell'Alleanza Atlantica, dalla parte dell'Occidente, dalla parte degli Stati Uniti".
Ogni sforzo dev'essere orientato al raggiungimento della pace, ne è convinto l'ex premier: "Non possiamo che condividere quindi gli appelli di quanti - primo fra tutti Papa Francesco - invocano di fare ogni sforzo per giungere alla pace al più presto. Per porre fine all'orrore della guerra, e al tempo stesso per garantire al popolo ucraino il suo legittimo diritto all'indipendenza e alla libertà".
Il governo Draghi e il centrodestra
Pur rivendicando il forte senso di dovere nei confronti del governo di Mario Draghi, il presidente Berlusconi si è soffermato a mettere in evidenza che "questa al governo è una maggioranza composita, lo sappiamo, una maggioranza in qualche modo innaturale, ma necessaria per fronteggiare l'emergenza; è una maggioranza della quale fanno parte forze politiche con le quali torneremo presto a confrontarci da avversari".
Inoltre, il Cavaliere ha rivendicato il ruolo di Forza Italia all'interno della coalizione, dove "Forza Italia non fa parte del centrodestra, ma Forza Italia è il centrodestra. Lo è nel senso del Partito popolare europeo, di cui siamo componente fondamentale e che siamo orgogliosi di rappresentare in Italia. Siamo un centro alternativo alla sinistra e distinto dalla destra con la quale siamo leali alleati". Senza Forza Italia, ha spiegato Berlusconi, "non ci sarebbe un centrodestra, ci sarebbe una destra-destra".
Referendum sulla giustizia
Il silenzio sul referendum sulla giustizia del prossimo 12 giugno per Silvio Berlusconi è sintomo evidente che "c'è qualcuno che non vuole che gli italiani si pronuncino su un tema che da 30 anni almeno dilania il Paese". Per questa ragione ha voluto fare un appello a tutti gli italiani, "perché vadano a votare, per un argomento che prima o poi potrebbe riguardare tutti. Questo referendum è una tappa di un percorso riformatore iniziato con la riforma Cartabia, abbiamo da continuare e completare quando saremo tornati al governo".
Ciò che dal palco di Napoli Silvio Berlusconi ha ribadito alla platea è che "la riforma che vogliamo approvare non vuole essere punitiva per la magistratura, anzi vuole valorizzare i tanti giudici onesti e corretti, messi nell'angolo da minoranze ideologizzate e da gruppi di potere". Il tutto nel nome del diritto degli italiani a un processo giusto. "Voi sapete quanto io abbia sofferto per queste tristi vicende. 110 processi, 3.656 udienze, 130 avvocati, quasi un miliardo di spese Eppure non ci anima nessuno spirito di rivalsa, ve lo assicuro. Sarebbe un grave errore. Ci anima la volontà di dare all'Italia e agli italiani una giustizia giusta, una giustizia davvero giusta", ha concluso l'ex premier.
Tasse
L'argomento tasse è da sempre uno di quelli che sta maggiormente a cuore al presidente Berlusconi, che durante il suo intervento alla convention di Forza Italia ha rimarcato la necessità di metter mano al sistema attuale e che "solo la nostra riforma fiscale, quella che indicavamo nel 2018, con una netta riduzione della pressione fiscale complessiva, con la flat tax al 23% uguale per famiglie e imprese e una 'no tax' area per i redditi più bassi, solo questa nostra riforma può davvero costituire la base per una ripartenza strutturale".
L’impasse italiano può essere superato "dando un lavoro ai giovani, facendo ripartire l'economia con uno shock fiscale e garantendo una fiscalità di vantaggio per chi li assume". Bisogna ridare ai giovani la speranza per il futuro e "la possibilità di avere un lavoro, di avere una casa, di farsi una famiglia e di fare dei figli. La crisi della natalità è uno dei peggiori segnali di crisi del nostro Paese. Tornare a fare figli significa tornare a credere nel futuro".
Per Silvio Berlusconi la chiave è "meno burocrazia, meno vincoli burocratici, un diverso codice degli appalti, tutto questo significa che se si deve aprire una farmacia, un ristorante, se si deve fare una ristrutturazione in un edificio, se si deve costruire una casa, una lettera al Comune e via!".
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