Quindi si voterà tra due mesi. E il centrodestra già vola nei sondaggi. Almeno così sembra a guardare i sondaggi soprattutto di Ipsos e Tecnè.
Fratelli d'Italia è unanimemente il primo partito, con il Partito democratico a tallonarlo da vicino secondo alcuni sondaggi. La Lega sotto il 15% mentre il M5S intorno al 10%. Quinta piazza, ma anche quarta, per Fi. Il centrodestra che ha ritrovato unità - a costo di perdite importanti (Gelmini e Brunetta hanno lasciato Fi) - rischia di arrivare vicino a un voto su due contro un campo largo che non esiste più.
A Zona Bianca su Rete 4 Giuseppe Brindisi lancia una rilevazione «dell'ultimo minuto» di Tecnè. La crisi di governo e la caduta di Draghi rafforzano sempre più i due attori che, su sponde opposte, hanno sorpreso di meno: Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, da sempre all'opposizione, è il primo partito con il 23,5% dei voti. Ad oggi, la coalizione di centrodestra parte in netto vantaggio con il 46,6% dei consensi. Tecné è l'unico sondaggio che dà Forza Italia al quarto posto: Fdi 23,2%, Pd 23%, Lega 14,5%, Fi 10,3%. Un bello scatto in avanti per tutta la coalizione e per Forza Italia in particolare.
Tramontato il campo largo visto il naufragio dell'alleanza Pd-M5s, la coalizione ricompattata di centrodestra potrebbe dominare i collegi uninominali del Rosatellum. Nelle 4 ipotesi qui sopra, il centrodestra raggiungerebbe rispettivamente il 45,2%, il 45,2%, il 46,9% e addirittura il 48%.
Un campo che mettesse insieme Pd, Articolo 1, Italia Viva, Azione+Europa e i Verdi con sinistra Italia non andrebbe oltre il 36% in nessuna combinazione possibile.
Grande punto interrogativo è il ruolo degli indecisi: il 45% dice che non vota o non sa (ancora) per chi votare. Vero che spesso si distribuiscono in maniera tutto sommato uniforme, ma sia la crisi come si è sviluppata sia la campagna elettorale fanno di questo bacino di elettori un blocco imprevedibile.
Nando Pagnoncelli, presidente, Ipsos, presenta scenari interessanti: l'affermazione della coalizione di centrodestra (Lega, FdI e una lista FI/Noi con l'Italia) su quella giallo-rosso-verde (Pd, M5S e le liste di sinistra coalizzate): 211 seggi a 157 alla Camera e 106 a 76 al Senato. I restanti seggi verrebbero attribuiti su base proporzionale a Italexit (accreditata di 10 deputati e 5 senatori) e a due possibili liste uniche centriste: Azione/+Europa (10 seggi alla Camera e 5 al Senato) e Italia viva/Italia al Centro (con 8 e 4 seggi). Nel secondo scenario è stato considerato il possibile allargamento dell'area centrista a Forza Italia. Il terzo scenario prevede l'ampliamento delle principali coalizioni, con l'inclusione di due forze centriste nel centrodestra e il cosiddetto campo largo nel centrosinistra.
Il quarto scenario differisce dal precedente solo per l'esclusione del M5S dal campo largo e ad oggi delinea la maggioranza più netta a favore del centrodestra. In tre scenari su 4 prevarrebbe il centrodestra con Forza Italia sempre più forte. E il partito azzurro è fondamentale per permettere a Salvini e Meloni di raggiungere la maggioranza e governare.
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