Che follia l'abbraccio multato

Questo Governo è un invito costante alla vertigine. Nei mesi assurdi appena trascorsi (e temiamo, anche in quelli a venire) è stato chiaro che avremmo dovuto abituarci ad una certa dose di fantasia

Che follia l'abbraccio multato

Questo Governo è un invito costante alla vertigine. Nei mesi assurdi appena trascorsi (e temiamo, anche in quelli a venire) è stato chiaro che avremmo dovuto abituarci ad una certa dose di fantasia. Ma Palazzo Chigi, e tutte le sue emanazioni, alzano costantemente la posta. Sarà l'unico governo a passare alla storia per aver trasformato le forze dell'ordine in ottimizzatori dei nostri incontri e per aver introdotto un tariffario sanzionatorio sulle effusioni: abbraccio in pubblico tra fidanzati non conviventi, 400 euro. 280 se si paga la multa entro trenta giorni, niente a lei se, come in questo caso, è stata colta alla sprovvista dall'improvvisa manifestazione d'affetto e quindi non ha partecipato attivamente alla stretta vandalica. È successo davvero. A Pavia. A due ventenni con mascherina che si sono abbracciati, pardon, solo lui ha abbracciato lei, in Strada Nuova. Gli agenti in borghese, allarmati dall'intimità troppo precipitosa (e severamente istruiti dalle disposizioni del prefetto Rosalba Scialla, decisamente un cognome che non è un destino), si sono avvicinati alla coppia e hanno iniziato ad informarsi circa il loro legame. «Ma voi abitate assieme, siete conviventi? Noooo? E allora multa». Lo sappiamo che c'è il Covid. E sappiamo anche che ci vuole controllo, perché la natura è sciatta e preferisce il disordine e invece la civiltà è basata sulle restrizioni. Ma la nostra vita non può consistere nell'aspettarsi che cada la scure. E la vostra, quella di chi vigila, non può essere trascinata nel grottesco dell'illogicità. C'è un limite al senso del ridicolo e c'è perfino un limite al senso estetico. Che cosa significa infliggere 400 euro di multa a un ventenne (o meglio ai suoi genitori) che con la sua ragazza avrà verosimilmente «limonato» per gran parte della quarantena, pur non convivendoci, in qualche sottoscala o sul divano? Che senso ha, brancolare in cerca di uno sgarro formale da cui trarre profitto, così tanto per vessare chi è già vessato? O gli abbracci sono diventati il nuovo divieto di sosta? La situazione è senza precedenti, lo capiamo: una pandemia mondiale, un Governo Cinque Stelle, un decreto alla settimana che riporta termini come «congiunti» e «contravvenzioni fatte con gentilezza» e «bonus vacanze» e «reddito di emergenza» e «secondo mandato» accostato al nome di Virginia Raggi. Ma la deriva va arginata. Prima che altri ventenni che si abbracciano per strada solletichino il nuovo senso del dovere che alberga tra le tempie di chi governa e controlla.

Prima che quella piccola lisca di pruderie incastrata nella gola di questi bidelli a cielo aperto finisca con il segnalarci tutti come appestati sociali o con lo spionaggio in camera da letto. Non vorremmo fosse proprio lì che ricambiamo il governo, deludendolo.

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