Chi stanga Airb'n'b e Flixbus stanga il futuro

di Carlo Lottieri

Nelle scorse ore due brutte notizie hanno riguardato alcuni tra i settori economici più dinamici, la cui esistenza è stata resa possibile dallo sviluppo e delle nuove tecnologie. Innanzi tutto, è stato reso noto il testo dell'emendamento alla manovra correttiva sugli affitti brevi e la sua caratteristica è di moltiplicare obblighi, prelievi tributari, permessi e via dicendo. Il mondo vivace della sharing economy applicata alle abitazioni, che, per esempio, in una città come Milano ha dato un impulso forte al turismo, rischia di essere depresso in maniera significativa. Tutti ricordiamo come il commercio legato alle sigarette elettroniche, che aveva creato molti posti di lavoro, sia stato in breve tempo sbriciolato da una norma che ha soffocato quella che sarebbe dovuta essere una gallina dalle uova d'oro. Oltre a questo, a seguito dell'iniziativa di un deputato del Pd, si è di nuovo messo un bastone tra le ruote a Flixbus, l'impresa tedesca che utilizzando Internet ha valorizzato l'azione di tante aziende di trasporto locale su gomma e ha quindi creato una grande flotta di autobus low cost. La commissione Bilancio della Camera ha ripristinato il testo del Milleproroghe, che successivamente era stato modificato. Come Airbnb nell'ambito degli affitti di pochi giorni (che ha consentito a chiunque di farsi «albergatore», affittando una stanza che non utilizza o anche il proprio appartamento quando ci si trova altrove), Flixbus è una realtà che permette di esprimere tutte le proprie potenzialità anche a piccole società senza troppi capitali. Ma è chiaro che ogni novità imprenditoriale mette in discussione equilibri già consolidati ed è egualmente chiaro che nel Paese delle mille corporazioni tutto va bene, meno che la concorrenza. Quello che sta avvenendo nel campo dei micro-affitti cittadini è ancora più preoccupante. Mentre nella logica dell'economia condivisa stavamo assistendo al fiorire di tante iniziative imprenditoriali, le nuove disposizioni nell'ambito delle locazioni turistiche sembrano pensate per porre fine a tutto ciò. Basti dire che si parla addirittura di obbligo di partita Iva per chi mette a disposizione un posto al turista di passaggio. E oltre a ciò anche per poter concedere l'utilizzo di una semplice camera sarà necessaria un'autorizzazione: creando uno sbarramento che ben pochi avranno voglia di superare. Da dove viene tutto questo? Questa volontà di regolare è in larga misura conseguente alla mentalità che da tempo domina, in Italia, uomini di partito e alta burocrazia. E certo pesa anche l'azione lobbistica di chi teme di essere penalizzato dalle camere di Airbnb e dai bus di Flixbus. Però c'è anche altro.

Perché dobbiamo essere consapevoli che quest'Italia morente e a pochi passi dal burrone (a causa di un debito ormai stratosferico) ha bisogno di intercettare ogni centesimo. E poco importa se questo continuo salasso di risorse rischia di distruggere un'intera società, obbligando le nuove generazioni a prendere la strada dell'emigrazione.

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