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Cinquanta (e più) sfumature di blu

La parola freedom e i grandi concerti che portano maree di giovani da Coachella in California a Glastonbury e Stonehenge in Inghilterra, hanno espresso la voglia di cambiamento che la moda insegue anche in molte collezioni andate in scena ieri a Milano. Con due variazioni di spessore: il senso delle good vibrations emanate dal bluette di Emporio Armani e la superlativa rock-couture di DSquared2. «Ho scelto un blu un po' vigliacco capace di parlare di tanti luoghi e di tante emozioni, ma anche di porre l'accento sulla moderna combinazione di pezzi facili, intriganti e desiderabili. Questo è il momento di ricomporsi», diceva re Giorgio dopo aver fatto sfilare una collezione destinata ad affascinare ragazze disposte a giocare con materiali inattesi come il pvc declinato una serie di illuminanti abiti da sera in quel tono di blu che qualcuno chiama Klein ma che può assumere diverse sfumature a seconda dei materiali.

Fresca la proposta di shorts, tanti i pantaloni larghi e godibili, speciali le gonnelline arricciate e molto particolari le giacche con baschine danzanti. Il maestro, che è a favore dell'indipendenza della Scozia e che prepara già lo smoking del prossimo sposo George Clooney, ha esercitato la sapiente arte dei contrasti. Come hanno fatto egregiamente Dean e Dan Caten che ieri hanno fatto sfilare, fra le tante proposte tutte godibilissime, canotte in pelle su gonne scultura in seta con maxi dischi di lamé, bellissimi panta- shorts che dai fianchi si allargano verso le natiche, le giacche ricamate di perline su felpe con cappuccio, gonne corte e lunghe a ventagli plissé - ricordavano lo straordinario lavoro di Capucci - e gli immancabili jeans boyfrend. Indimenticabili gli stivali cuissard in rete di vernice perfetti per ingabbiano le gambe con sensualità. Se una tipa così si presenta a un festival o a un concerto, ne diventa sicuramente la star.

Insieme alle ragazze irriverenti e rocchettare di Blugirl che Anna Molinari dota di zainetto a fiori, di occhiali a specchio colorati, di boots di cuoio con strass e di stivali stampa mimetica addolcita dai fiori. «Un messaggio positivo in un momento così difficile» diceva la signora delle rose mentre faceva sfilare vestiti lunghi di chiffon stampato e ricamato su shorts in pizzo o in denim, bomber di paillette e abitini ricamati a mano, giusto ribadirlo con orgoglio, in Italia. Peace&love trionfavano da Just Cavalli con micro stampe combinate fra loro tra le quali, a sorpresa, cuori e fiori.

«Libertà di comporre e scomporre, secondo il gusto delle ragazze di oggi» dichiarava Roberto Cavalli e in perfetta sintonia «con le giovani che adorano i concerti all'aria aperta» aggiungeva Eva Cavalli sottolineando come le borchie si siano trasformate in perle e la scelta fra gonne corte e lunghe, pantaloni o biker sia il gioco preferito di una fanciulla romantica e al tempo stesso seducente.

Perfetta in questo mood anche la ricerca di Ennio Capasa che, in Costume National, parla di «Sophisticated freedom» per fondere il suo eterno amore per il rock'n'roll con il minimalismo della sua couture di tagli al laser, asimmetrie, fluidità di orli e di pensiero.

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