Da quando il governo Meloni ha istituito il ministero dell’Istruzione e del Merito, si è aperto il dibattito sul “merito” che oggi viene considerato un valore di destra.
Ed evidentemente cosi è, se abbiamo dovuto attendere un governo di destra per rispolverare questa parola. Che pure anni fa non è stata aliena a forze di centrosinistra di matrice più liberale.
In realtà a bloccare sempre lo sviluppo di una società fondata sul merito sono state per lo più determinate forze sindacali. E infatti sulla nascita del ministro dell’Istruzione e del Merito a inveire sono stati proprio i sindacati della scuola, storicamente governati da insegnanti di sinistra che hanno sempre rincorso privilegi appiattiti per tutti rifuggendo qualunque tipo di premialità legata merito.
Non a caso il primo a tuonare è stato primo il segretario della Cgil Landini: “Trovo sia sbagliato, quando parliamo di istruzione in un Paese dove c'è questo livello di diseguaglianze, introdurre la parola merito: rischia di essere uno schiaffo in faccia per chi può avere tanti meriti ma parte da una situazione di diseguaglianza”.
La presa di posizione di Landini è stata subito notata da Carlo Calenda che ha subito twittato contro: “Il merito è l'unico antidoto a una società classista o a una società appiattita sull'ignoranza. Come realizzare il merito in modo giusto è un dibattito difficile e interessante, rifiutarne il principio è assurdo e antistorico. Questa presa di posizione di Landini è incredibile- ha detto Calenda- In nessun paese del mondo il segretario del principale sindacato si dichiarerebbe contro il merito come principio. Questa posizione ideologica spiega perché la Cgil è stata spesso negli ultimi anni un freno alla modernizzazione del paese. Spero che Cisl e Uil prendano le distanze”.
E infatti subito dopo è intervenuto il segretario della Cisl Luigi Sbarra, allontanandosi da Landini: “Sono d'accordo con il ministero del "Merito" ma solo se coerente con l'articolo 34 della Costituzione. Un principio che consenta a capaci e meritevoli, indipendentemente dalla loro condizione economica, di raggiungere alti gradi di istruzione e formazione", ha precisato Sbarra, che pure è molto vicino al Pd, che ha anche candidato la ex segretaria Furlan.
“Dobbiamo lavorare per un vero principio di uguaglianza nell'apprendimento, nella scuola, nell'istruzione che eviti distinzione di classe e di genere.
La scuola è aperta a tutti - ha concluso Sbarra citando la Costituzione - i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Questo è il merito a cui faccio riferimento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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