I numeri consigliano prudenza. Le amministrative hanno sicuramente segnato un progresso nell'area dominata dal Partito democratico ma è poca cosa per immaginare un cambio di passo nel dibattito politico. Enrico Letta, intervistato dalla Stampa, si mostra ottimista sul futuro suo e del suo partito e già segna alcuni punti che caratterizzeranno l'azione politica dei prossimi mesi. A iniziare da quello più immediato. Oggi arriva in Aula il disegno di legge sullo Ius scholae. Punto determinante per il «nuovo» Pd. E priorità per lo stesso segretario dem che avverte: questo provvedimento «lo sostiene un fronte trasversale, è un tema che va deideologizzato e che va portato fino in fondo tutti insieme». Dopo la bocciatura del ddl Zan, il Pd ci riprova a portare temi etici nell'agenda di un governo nato per gestire emergenze. Soprattutto di natura economica.
E tra queste c'è il progressivo impoverimento delle fasce più deboli della società per le quali, spiega il segretario dem, è necessario correre subito ai ripari con una politica assistenzialista. Non soltanto con la riduzione del cuneo fiscale (chiesto per la verità dalla maggioranza dei partiti, compreso Fratelli d'Italia ora all'opposizione).
E poi c'è la lotta al lavoro precario e sotto pagato. Letta insiste sulla necessità del salario minimo. «Ci sono tante famiglie colpite duramente dall'inflazione, dal caro energia e dalla precarietà del lavoro - spiega Letta - Se non diamo immediatamente un segnale, se non torniamo a parlare a quelli che non ce la fanno, arriveranno i gilet gialli italiani che di certo non voteranno per noi».
E sostanzialmente riprende la linea del discorso di Draghi sullo stretto rapporto tra crisi sociale e populismo, tralasciando di evidenziare che proprio una politica troppo assistenzialista, come quella che ha caratterizzato il Conte-bis cioè il governo a guida Cinquestelle-Pd, con sovvenzioni a pioggia (a partire dal reddito di cittadinanza), senza misure per aiutare imprese e mercato del lavoro ha reso il «rischio gilet gialli» sempre più alto. E con la spada di Damocle rappresentata dalla «patrimoniale» che ogni tanto riemerge nel dibattito politico come soluzione (o come spauracchio).
La nuova linea Letta piace ai dem.
«Insopportabile precarizzazione del lavoro soprattutto per i giovani, inflazione che erode il potere d'acquisto delle famiglie - dice Debora Serracchiani, capogruppo dem alla Camera - Bene ha fatto il segretario Letta ad impegnare il partito su un'agenda sociale». Le fa eco Graziano Delrio che aggiunge: «Lo Ius scholae non è un bandierina ma un diritto che va conquistato tutti insieme».
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