È clandestino il pirata che investì e trascinò la consigliera del Pd

L'uomo è un moldavo già protagonista di decine di furti. Ricercato il complice, un diciottenne russo

È clandestino il pirata che investì e trascinò la consigliera del Pd

Pavia - Preso, in un articolato lavoro di intelligence, il presunto pirata della strada che avrebbe investito in una sequenza agghiacciante e ridotto in coma, il 12 novembre 2014, Elena Maria Madama, consigliera comunale del Partito Democratico di Pavia. Trascinata senza pietà, per 800 metri tra l'asfalto e il cordolo del marciapiede, la borsa impigliata nelle ruote dell'auto che le impediva di fuggire. Ebbene, quest'uomo per gli inquirenti aveva già tentato di investire una donna, il mese prima, a San Giuliano Milanese. Con lui identificato anche il complice, l'uomo che quella sera occupava il posto del passeggero. Alla guida dell'auto, secondo l'attenta ricostruzione degli inquirenti della squadra Mobile di Pavia c'era Radion Suvac, moldavo di 27 anni ora messo dietro le sbarre per tentato omicidio, rapina e ricettazione. L'uomo è un clandestino che in Italia è già passato da un furto all'altro, soprattutto di apparati satellitari, già coinvolto nell'ambito di quello che è stato evidenziato come un traffico internazionale ben consolidato proprio di questo tipo di apparecchi. Va e torna dall'Italia, quindi la giustizia italiana ha anche rischiato di perderselo, e non esiterebbe a eliminare chiunque tenti di fermarlo.

Il complice di cui sono state diffuse, per ora, le generalità ma solo le iniziali, I.V., diciannovenne russo è attualmente introvabile, ufficialmente latitante tanto che per lui è stato spiccato un mandato di cattura internazionale. Fondamentale, per gli investigatori, per arrivare a questi risultati, non sono state solo le telecamere del parcheggio di piazza Italia e di Strada nuova a Pavia, dove è avvenuto l'investimento della consigliera. Ma anche un episodio segnalato ieri da Il Giornale nell'ambiente investigativo che ha lavorato in questi sei mesi. Questo clandestino moldavo, solo tre settimane prima, aveva tentato di investire, con la stessa dinamica, un'altra donna. Siamo a San Giuliano Milanese, nell'ottobre 2014. La donna si sta avvicinando, con il marito, alla loro auto. Vede il moldavo in azione. Reagisce: proprio come le telecamere di piazza Italia a Pavia diranno che abbia reagito la Madama, anche lei testimone del furto di una Mercedes parcheggiata vicino alla sua auto. Lo rincorre, come poi il 12 novembre lo rincorrerà la Madama. E lui ingrana la retromarcia e preme al massimo sull'acceleratore deciso a metterla sotto, come purtroppo riuscirà a fare con la Madama. Ma in questo caso non ce la fa a mettere in atto i suoi piani criminali, la donna riesce a spostarsi in tempo, al volo, facendo un salto lateralmente: ne uscirà con qualche contusione alla gamba destra ma salva.

Un destino ben diverso da quello che attende la consigliera del Pd. Gli inquirenti arrivano a lui soprattutto perchè dopo i fatti di San Giuliano continua a usare la stessa auto: una Opel Insigna bianca. Sarà questo a tradirlo. Così gli investigatori collegano i due fatti, così risalgono a lui, grazie anche a un lavoro attentissimo sui filmati raccolti e sulle celle telefoniche. Nulla è stato lasciato al caso. Commossi, felici sono apparsi ieri i genitori di Elena. Hanno voluto spiegare a tutti le proprie convinzioni: «Avevamo la certezza che il risultato sarebbe arrivato. Gli inquirenti hanno lavorato molto bene». La mamma Idangela ha voluto aggiungere: «Lo sentivo nel cuore che ci sarebbero riusciti».

Poi un cenno alla figlia: «Elena sta meglio, il percorso sarà lungo ma i medici sono ottimisti. Ora sta facendo riabilitazione al Mondino (noto centro terapeutico pavese, ndr ) e noi siamo speranzosi che possa recuperare».

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