Colle, Renzi esclude il Mattarella bis: "Non cambierà idea"

L'ex premier del Consiglio irrompe sul futuro del Colle. Mattarella, secondo Renzi, non cambierà idea e resterà indisponibile ad un bis

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi

Nonostante gli sforzi del Partito Democratico, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non si dichiarerà disponibile per un secondo mandato.

Ne è sicuro l'ex premier Matteo Renzi, che oggi ha preso posizione sulla partita per il Quirinale, escludendo anzitutto l'ipotesi che il capo dello Stato possa, alla fine della fiera, sciogliere la riserva in favore della strategia del segretario dei Dem Enrico Letta, che vorrebbe che tutto restasse com'è adesso o quasi.

Con l'intervista rilasciata oggi alla Nazione, Renzi ha tracciato la rotta per la seconda metà di gennaio, quando i parlamentari saranno chiamati ad eleggere l'inquilino del Quirinale: "Lo ha sempre escluso", ha asserito su Mattarella. E ancora: "Conoscendolo credo che non cambierà idea". Ma il leader d'Italia Viva non ha toccato soltanto questo aspetto. Già nel corso di Atreju, l'ex presidente del Consiglio aveva riconosciuto al centrodestra la possibilità numerica di fare da king maker per il Colle.

Argomentazioni ribadite pure in questa circostanza. Le carte, per Renzi, "le dà il Parlamento". E cioè tanto la destra quanto la sinistra. Poi però arriva una stoccata sull'impasse: "Ma serve un regista - ha fatto presente - : l'altra volta il mio Pd aveva meno grandi elettori di quanti ne ha oggi il centrodestra. Ma noi avevamo una strategia, andare alla quarta votazione, e un candidato poco conosciuto ma molto forte, Sergio Mattarella. Oggi la destra ha i numeri. Non mi pare che abbia però né una strategia né il candidato. A gennaio spero che arrivino tutti con le idee più chiare". Insomma, per l'ex premier continua ad essere vero che il centrodestra parte davanti. Ma il fondatore d'Iv fatica ad intravedere una strategia complessiva.

Il giudizio di Renzi sull'attività dell'esecutivo, comunque sia, è più che positivo, mentre in materia di contrasto alla pandemia il tema rimane quello di accelerare sulla terza dose: "Cinque mesi dalla seconda dose sono troppi - ha incalzato - bisogna fare cinque mesi dopo la prima dose: è l'unico modo per ridurre i contagi".

E ancora la vicenda della Fondazione Open, quella per cui la Giunta per le immunità del Senato ha da poco tempo riconosciuto il conflitto d'attribuzione.

Ebbene, su Open, Renzi ha insistito sul fatto di non voler fuggire dal processo: "...perché con il processo sarà chiaro, udienza dopo udienza, lo scandalo assoluto di un processo politico alla politica. Noi non abbiamo violato la legge, mentre i pm hanno violato la Costituzione".

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