Renzi avvisa Letta: "Centrodestra king maker per il Colle"

Nel dibattito sulla riforma presidenziale ad Atreju, l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ricorda i numeri per il Colle. L'ex presidente del Senato Marcello Pera, invece, ripropone l'Assemblea costituente e la riforma via referendum

Renzi avvisa Letta: "Centrodestra king maker per il Colle"

Matteo Renzi lancia un monito sul Colle che è destinato soprattutto al Partito Democratico: a questo giro il centrosinistra non può fare tutto da solo, com'è invece accaduto nel corso di tutte le ultime votazioni per il Quirinale. Atreju è stato il teatro di un acceso dibattito in materia di presidenzialismo. E l'ex presidente del Consiglio si è voluto soffermare anche sullo scenario cui assisteremo dalla seconda metà di gennaio: l'elezione del successore del presidente Sergio Mattarella.

La riforma delle riforme, per Fratelli d'Italia, è il presidenzialismo, che è nel Dna del centrodestra sin dalla sua fondazione. L'ultimo confronto di Atreju - quello cui hanno partecipato l'ex presidente del Senato Marcello Pera, il leader d'Italia Viva Matteo Renzi, il vicepresidente del Senato Ignazio Larussa, l'ex presidente della Camera Luciano Violante ed il giudice emerito della Corte costituzionale Sabino Cassese, che sono stati moderati dal direttore di Libero Alessandro Sallusti - si è soffermato sulla necessità che gli italiani votino il presidente della Repubblica. C'è proposta di Fdi che è incardinata in commissione Affari costituzionali della Camera: la prima firma è di Giorgia Meloni.

L'ex presidente del Senato Marcello Pera ha esordito parlando del vero significato delle festitivtà: "Natale non significa Babbo Natale, ma Natale di Gesù Cristo". "Se qui oggi si parla di elezione diretta di presidente della Repubblica, di legge proporzionale... beh, allora questa è una ragione in più per sentirmi a casa", ha aggiunto, ricordando la molla che mosse il professore per la sua discesa in campo, che è un fermo sostenitore della necessità di una riforma costituzionale.

Dopo aver ripercorso la storia delle commissioni bicamerali tese alla riforma istituzionale, Pera ha sottolineato il fallimento complessivo che quelle iniziative hanno portato in dote. Poi una proposta datata ma sempreverde: "Un'assemblea costituente composta da 75 membri eletti direttamente con sistema proporzionale puro di tutti i cittadini con il mandato di modificare l'intera seconda parte della Costituzione". Il tutto poi andrebbe vagliato attraverso un referendum. Pera, elencando quelli che ritiene "vantaggi" della sua proposta, ha fatto un appello ai trentenni ed ai quarantenni che dovrebbero avere il desiderio di costruire una "loro" Repubblica.

L'ex presidente della Camera Luciano Violante ha anzitutto ricordato come l'Italia abbia respinto per ben due volte le riforme costituzionali proposte a mezzo referendum. "Quando c'è sistema reciproco - ha fatto presente - il sistema può funzionare". Il riferimento è sempre alle modifiche del nostro assetto istituzionale. E ancora: "Non possono coesistere due poteri costituenti: il Parlamento ha in sé il potere di modificare la Costituzione. Ma la proposta - ha aggiunto, riferendosi a quella di Pera - ha degli aspetti positivi". "Presidenzialismo - ha fatto notare Violante - non è soltanto eleggere il presidente: bisogna modificare l'intero sistema e non è che funzioni sempre". L'ex presidente della Camera ha attaccato la riforma grillina che ha dimezzato o quasi il numero dei parlamentari: "Il Parlamento non funzionerà".

L'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha rimarcato l'interesse per la proposta di Pera: "Qui non mi sento a casa - ha esordito - , vi volevo rassicurare". Ma il fondatore d'Iv ha evidenziato il rispetto reciproco e la bellezza di iniziative che coinvolgono ed interessano la politica. "Questo tema continua a venire come nodo al pettine - ha premesso, rispetto alle riforme costituzionali - ". E ancora: "Il pacchetto va preso tutto insieme. Il presidente eletto direttamente si porta dietro un sistema. L'elemento chiave è un pochino più ampio e meno tecnico: ciò che hanno detto Pera e Violante è straordinariamente affascinante. Ho anche sorriso quando Bechis, su questo palco, ha ricordato a Giuseppe Conte che la sfiducia costruttiva in questo Paese c'è già. Ma è in crisi la democrazia, perché non corrisponde all'atto del voto una conseguenza. Oggi si può pensare di arrivare alla leadership del Paese pensando che i like sostituiscano i voti".

Renzi ha dunque continuato, ribadendo come si debba trovare un meccanismo che faccia sì che ai voti espressi consegua un esito decisionale. "Ci dev'essere un momento nel quale si decide ed in cui la decisione produce effetti". Poi l'attacco all'ex giallorosso e gialloverde Conte: "Prima sovranista all'Onu, poi progressista con la sinistra più sfrenata". Per Renzi è dunque il "gioco" della democrazia a rischiare in questa fase. Sulla presidenza della Repubblica, l'ex presidente del Consiglio: "Oggi la destra ha dei numeri in maggioranza. Il punto è se il centrodestra prende un'iniziativa insieme o no. Il ruolo di king maker questa volta tocca a voi". Sulla possibilità che Draghi venga eletto al Colle, Renzi ha dichiarato anche quanto segue: "Mario Draghi ha salvato questo Paese da una persona che non era all'altezza. Meno male che c'è. Se Draghi farà il presidente della Repubbliva, farà il presidente della Repubblica. Ma il presidente della Repubblica scegliamolo tutti insieme". La previsione del leader d'Iv verte su una "larga maggioranza" che sarà in grado di scegliere il prossimo inquilino del Colle.

Il senatore Ignazio La Russa si è detto convinto che la maggioranza degli italiani voglia il presidenzialismo. L'ex ministro della Difesa ha anche rammentato come la destra abbia sempre sostenuto l'importanza del presidenzialismo fin dai tempi del Movimento sociale italiano: "Crediamo di più nel corpo elettorale". "Noi vogliamo la Repubblica presidenziale perché siamo convinti, in specie in Italia, che quella è la forma istituzionale in grado di farci realizzare tutte quelle riforme che l'Italia da decenni attende inutilmente".

Il professor Sabino Cassese, che ha detto di essere in quarantena per aver visto di recente una persona contagiata, ha accolto con favorevolezza la proposta di riforma presidenziale di Fratelli d'Italia: "Tutti temono la fatale degenerazione in regime autoritario personalistico", ha premesso, citando Mortati. "Non è stato spiegato a sufficienza che i problemi presidenziali nascono per contrapporre il potere al potere.

Con l'intento non di concentrare, ma di dividere il potere: pensate agli Stati Uniti", ha continuato. Il presidenzialismo, al netto delle varie narrative vigenti, sarebbe dunque utile proprio alla separazione dei poteri. Sarebbe quindi importante "chiarire fino in fondo tutte le ragioni del sistema presidenziale".

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