Comincia il 2016 del terrore: agguato e due uccisi a Tel Aviv

La prima giornata dell'anno era cominciata con un allarme poi rientrato a Monaco di Baviera

Comincia il 2016 del terrore: agguato e due uccisi a Tel Aviv

Il 2016 comincia sotto il segno cupo del terrorismo internazionale. Già nel giorno di Capodanno a Monaco è stata lanciata un'allerta che pareva credibile relativo a un attentato nel capoluogo bavarese: per fortuna nelle ore successive i controlli di polizia hanno permesso di far parlare di falso allarme. Tre giorni fa era stata Anonymous a render noto di aver sventato grazie alle sue azioni di hackeraggio una minaccia di attentato a Firenze.Ma se questi sono stati falsi allarmi, ieri in Israele c'è stao purtroppo un grave fatto di sangue vero. Un uomo ha aperto il fuoco ieri in un bar nel cuore di Tel Aviv, uccidendo due persone e ferendone sette.

Il Simta è un locale che si trova su Dizengoff, una strada centrale piena di bar e negozi, fulcro della vita della città israeliana, a pochi passi da uno dei più importanti centri commerciali. L'assalitore è entrato in azione armato di un fucile automatico, assalendo i clienti del bar seduti nei tavolini sul marciapiede alle tre, poche ore prima dell'inizio dello shabbat e della chiusura della maggior parte degli esercizi commerciali. Ed è riuscito a scappare. Un video di una telecamera di sicurezza del vicino negozio di alimentari mostra le immagini di un uomo sulla ventina, con indosso uno zaino, mentre riempie un sacchetto di noci, si allontana dal banco, torna e lo svuota prima di appoggiare lo zaino su un carrello, estrarre l'arma e uscire sparando in direzione del bar. Polizia, forze speciali e agenti dello Shin Bet, i servizi segreti interni, hanno setacciato la zona del centro di Tel Aviv casa per casa, in una caccia all'uomo estesa, mentre le autorità non hanno fatto immediatamente chiarezza sui moventi dell'azione.

Se dopo alcune ore i vertici delle forze dell'ordine sembravano concordare sulla possibilità di un'azione terroristica, gli inquirenti non hanno escluso subito dopo l'attacco altre piste. Soltanto dopo qualche ora è emerso - attraverso una telefonata del padre dell'assalitore alla polizia- che l'uomo armato sarebbe un arabo-israeliano della cittadina di Arara, Galilea, Nord d'Israele, secondo quanto riferito dalla radio militare. Aon Ben-David, analista del Canale 10 israeliano, ha spiegato sull'emittente che la calma dell'assalitore e la maniera nella quale maneggiava l'arma indicherebbero un suo addestramento. Inoltre, le televisioni israeliane hanno mostrato le immagini di un caricatore abbandonato sul marciapiede dell'attacco, che secondo gli esperti potrebbero appartenere a un mitra Spectre M4, un'arma che non circolerebbe molto in Israele e Territori palestinesi. Questo ha rafforzato i dubbi su una possibile matrice terroristica estera, dopo che in un recente audio il «califfo» dello Stato islamico, Abu Bakr Al Baghdadi, ha minacciato attacchi contro Israele. L'assalto arriva in un periodo di particolare tensione: da ottobre ci sono attacchi quotidiani contro civili e soldati israeliani, soprattutto a Gerusalemme.

Più di 20 israeliani sono morti in assalti all'arma bianca o colpiti da automobili in corsa. Sono 131 i palestinesi uccisi dalle forze di sicurezza israeliane, 90 gli assalitori, il resto morti in scontri con polizia o esercito.Secondo il sito del quotidiano Haaretz, invece, il padre dell'assalitore, impiegato nella sicurezza, avrebbe chiamato la polizia dopo aver visto le immagini e realizzato che la sua arma era scomparsa. In serata, i mass media israeliani speculavano sia su possibili affiliazioni dell'uomo allo Stato islamico, sia su motivazioni legate al conflitto israelo-palestinese.

L'assalitore avrebbe agito anche alla ricerca di una «vendetta»: anni fa un cugino sarebbe stato ucciso dalla polizia durante una ricerca d'armi. Le autorità israeliane hanno rimosso dal web la sua pagina Facebook, mentre gli esperti tentano di verificare se l'uomo abbia ricevuto ordine di agire dall'estero.

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