
È bufera sull’ex direttore de L’Epresso Marco Damilano che, su Rai3, conduce la trasmissione serale dal titolo: “Il cavallo e la torre”. Ad attaccare l’operato del giornalista è il leader della Lega, Matteo Salvini, che non ha digerito la puntata andata in onda ieri sera. “Sulla Rai – ha detto l’ex ministro dell’Interno ospite di Radio Anch’io – c’è stato un comizio di Damilano, pagato mille euro a puntata, contro la Lega. Vi sembra normale in un servizio pubblico percepire mille euro a puntata? Un operaio li vede in un mese, non in dieci minuti la sera su Rai3. È normale che lo paghino gli italiani? I comizi se li paga chi fa i comizi”.
È duro il giudizio di Salvini, il quale è tornato sul tema rovente del canone Rai in bolletta che sta facendo discutere e sollevando molte polemiche. “Possiamo dirci che ci sono stipendi da centinaia di migliaia di euro – ha continuato – o, in alcuni casi, da milioni di euro, che si possono rivedere? È giusto che siano gli italiani a pagare con un miliardo e 800 milioni di tasca propria i servizi della Rai? Abbassino un po’ i super stipendi e vedi che qualcosa puoi risparmiare”.
Il leader della Lega ha ribadito un concetto che ormai ripete da tempo: “In tanti Paesi europei il servizio pubblico radiotelevisivo non è finanziato dal canone. Per i cittadini è un altro onere che c'è in bolletta della luce, che in questo momento è già pesante di per sé. Io penso che la Rai sia una grande azienda, che possa riuscire a incassare ancora pubblicità oltre i 700 milioni di euro che già incassa”. L’idea di Salvini è che o si incassa il canone o si incassa la pubblicità, come fanno i mezzi di informazione privati.
Su Damilano, intanto, è arrivata anche la reprimenda di Federico Mollicone, deputato Fdi e membro della commissione di vigilanza Rai.
“Nella sua striscia quotidiana – ha evidenziato l'esponente di Fratelli d'Italia – si susseguono commenti su Giorgia Meloni e il centrodestra senza alcun contraddittorio. Che fine ha fatto la par condicio? Presenteremo un esposto all'Agcom e un quesito in vigilanza Rai per chiedere immediato riequilibrio della trasmissione”.
lo sostengono anche i preti che gli italiani li conoscono molto bene
Se vince il CDX ma rimangono i funzionari pubblici eletti dalla sinistra andiamo verso uno scontro istituzionale
Chi vince DEVE poter governare
Siamo passati dalla canotta e il calcio balilla di ponte di legno ai braghini e le consolle del papeete, l'evoluzione della specie leghista , l'anello che le unisce è il vuoto politico
su R4 e canale 5 ,comunque senza canone,pure loro non li seguo,sono si schirati verso cdx,ma mi hanno disgutato nell'essere draghiani a oltranza e tutti asserviti alla vaccinazione obbligatoria e ora proucraina.d'altra parte ormai tutti i media sono asserviti al pensiro dominante.
Sarebbe stato riprovevole da una emittente privata
Da una pubblica personalmente lo trovo desolante
La Rai dovrà necessariamente fare altrettanto ed, in attesa di una legge che per una volta tuteli il consumatore anziché un pugno di soliti noti, si obblighi l'Azienda di Stato ad astenersi dal perseguire finalità con scopo dichiaratamente politico.
La normativa che si invoca dovrà, in futuro, impedire ad essa il sostegno di qualsivoglia orientamento, peraltro maldestramente celato nonché ottenuto spendendo a proprio piacimento e senza timore alcuno introiti che sono il frutto di sacrifici e denari, oggi arbitrariamente sottratti a coloro i quali hanno tutto il diritto di pensarla in maniera differente.