Le colpe di una famiglia in cui non esistono madri

In questo film dell'orrore ci sono solo figlie e nessuna madre

Le colpe di una famiglia in cui non esistono madri
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In questo film dell'orrore ci sono solo figlie e nessuna madre. Certo non ne ha mai avuta una Diana che in diciotto mesi di vita è stata massacrata dall'incuria e dal disamore: lasciata sola per un'intera settimana con due biberon di latte, due bottigliette d'acqua, una di «teuccio» e lo stesso pannolino. Ma non ne ha avuta una neppure Alessia Pifferi. Anche se la sua, aspra ironia, si chiama Maria, come la madre per eccellenza, la madre cosmica. Ieri, davanti alle telecamere, piangeva una nipote che non ha fatto nulla per salvare. Dolente ma inerme. Rancorosa ma anaffettiva. Come quando ha liberato i palloncini in aria il giorno del funerale della piccina (a favore di telecamere anche allora) sempre infierendo contro la figlia. Che Alessia Pifferi non fosse in grado di essere mamma era evidente come un'insegna al neon appesa nel cielo della notte. Figuriamoci se non lo sapeva chi l'aveva messa al mondo. «Si è dimenticata di essere una mamma» ha sentenziato ieri la signora Maria commentando la condanna all'ergastolo inflitta alla figlia. Ma se n'è dimenticata lei per prima: si è scordata di essere una madre e si è rifiutata di essere una nonna. Diana non ha avuto nessuno. Non ha potuto appoggiare il suo pianto a nessuna coccola. Non c'è stato nessuno che abbia allungato le braccia su quel lettino per toglierla dalla disperazione. Quella bambina è morta per mano della crudeltà di sua madre e dell'indifferenza di tutti gli altri. Non aveva un pediatra, non camminava ancora, non masticava cibi solidi, non era iscritta a un asilo, non vedeva altri bambini, campava in qualche modo, in mezzo allo sporco. Non accudita, non consolata, non amata. Non sono stati neppure capaci di tenerla in vita. Pretendevano che ci pensasse da sola. L'hanno ammazzata tutti, quella creatura. Anche chi oggi plaude l'esatta punizione per Alessia: «Deve pagare per quello che ha fatto. Se si fosse pentita e mi avesse chiesto scusa ma non l'ha fatto» ha detto Maria.

E l'altra figlia Viviana, la sorella di Alessia, la zia di Diana: «Penso che i giudici abbiano fatto quello che è giusto, perché per me non ha mai avuto attenuanti, non è mai stata matta o con problemi psicologici. Spero che adesso Diana possa volare via in pace». Diana avrebbe potuto far ben di più: vivere in pace. Se solo qualcuno l'avesse aiutata.

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