"Il concetto di genere non trova unanimi neppure gli scienziati"

L'intervista al giurista Guido Camera.

"Il concetto di genere non trova unanimi neppure gli scienziati"

«Promulgare delle leggi non è come organizzare dei convegni: in questi ultimi si possono dibattere posizioni culturali diverse; le leggi, invece, non possono rispondere solo a una parte, ma devono essere valide per tutti i cittadini, e quindi condivise, da tutti i cittadini».

Nasce da questo presupposto ineludibile l'iniziativa dell'associazione Italiastatodidiritto che ha inviato un «contributo tecnico» ai vertici del Palazzo sul disegno di legge Zan: uno dei temi più caldi al centro dell'attuale dibattito politico. Cinque pagine, argomentate da autorevoli esperti di diritto, ora sul tavolo del presidente del Senato, dei presidenti dei gruppi parlamentari e del presidente della commissione giustizia del Senato. In calce al documento, la firma del presidente di Italiastatodidiritto, l'avvocato Guido Camera.

Avvocato Camera, cos'è «Italiastatodidiritto»?

«Un'associazione di giuristi, totalmente apartitici, impegnati nel dibattito pubblico».

Qual è lo scopo della vostra iniziativa?

«Far comprendere - attraverso un parere tecnico scevro da qualsiasi elemento ideologico - i possibili rischi legati all'approvazione del ddl Zan».

Lei, nel disegno di legge Zan, vede questi «rischi»?

«Prima di rispondere, mi permetta una precisazione: ovviamente siamo in favore del rispetto del principio costituzionale di uguaglianza e contro ogni discriminazione. Principi, del resto, già sanciti dall'articolo 3 della Costituzione».

Che però il disegno di legge Zan vorrebbe ampliare rispetto ai temi specifici legati alla cosiddetta «identità di genere».

«Altra premessa: anche noi, esattamente come i promotori della legge Zan, rivendichiamo la laicità della Stato e la libertà sessuale».

E allora dove sono i «rischi» cui faceva cenno prima?

«Il testo attuale del Ddl si presta ad alcuni rilievi, che è bene vengano migliorati prima di approvare la legge, dato che ha anche importanti ricadute per la libertà personale, in virtù delle sanzioni penali che contiene».

Cioè?

«Non c'è alcun dubbio che debbano essere sanzionate tutte le discriminazioni.

Tuttavia il problema del testo oggi in discussione è che le definizioni di genere e identità di genere ivi contenute, rendono legge dei concetti culturali non condivisi dalla generalità dei cittadini. E sui quali anche la stessa comunità scientifica non è unanime».

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