La Prima Corte d'Appello di Giurisdizione Generale ha confermato la sentenza emessa nei confronti dell'attivista e giornalista di opposizione in Russia Vladimir Kara-Murza. L'attivista è stato riconosciuto come agente straniero in Russia e condannato a 25 anni di colonia penale per alto tradimento, collaborazione con un'organizzazione non gradita e diffusione di falsi sull'operato delle Forze Armate russe. «La sentenza del tribunale della città di Mosca del 17 aprile 2023 è confermata», ha dichiarato il tribunale al momento della lettura della condanna. Il 41enne attivista aveva criticato la cosiddetta operazione speciale in Ucraina e per questo era finito nel mirino delle autorità russe.
Il tribunale ha quindi respinto i ricorsi presentati da Kara-Murza e dai suoi avvocati difensori contro la condanna, che ha assunto valore legale ed è già soggetta a esecuzione. L'udienza e il procedimento legale sul caso Kara-Murza si sono svolti presso la Corte d'appello a porte chiuse, poiché il materiale del caso penale è riservato. La corte ha letto solo la parte finale della decisione senza rendere noti altri dettagli. Gli avvocati della difesa hanno dichiarato di ritenere illegale la sentenza inflitta a Kara-Murza e hanno insistito per la sua assoluzione mentre, ovviamente, i pubblici ministeri avevano chiesto la conferma della sentenza.
Kara-Murza ha assistito alla lettura della sentenza in aula, dietro a un vetro, salutando i legali e alcuni sostenitori. Kara-Murza soffre tra l'altro di una condizione nervosa chiamata polineuropatia, secondo i suoi avvocati dovuta a due tentativi di avvelenamento nel 2015 e nel 2017.
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