Matteo Salvini è pronto a dare battaglia al premier Giuseppe Conte sui presunti conflitti di interesse evidenziati, prima della fine del precedente governo, proprio dal Pd, oggi alleato di governo del Conte bis. A sollevare le polemiche erano stati, mesi fa, proprio i dem sottolineando il rapporto tra Guido Alpa, mentore del premier, e Carige senza poi tuttavia entrare nel merito di alcunché.La banca genovese, dopo aver a lungo camminato sull'orlo del baratro, è stata salvata una settimana fa grazie a un aumento di capitale da 900 milioni di euro che vedrà coinvolti lo Schema Volontario del Fondo Interbancario e la trentina Cassa Centrale Banca. «Su Banca Carige avevamo promesso una soluzione di mercato e così è stato. In questo modo è stata preservata e rilanciata un'azienda che è un prezioso polmone finanziario per la Liguria e per i suoi cittadini», aveva commentato in un tweet il presidente del consiglio Giuseppe Conte dopo il via libera in assemblea al piano di salvataggio di Carige.
La via crucis di Carige era però iniziata a cavallo tra il 2012 e il 2013 quando le ispezioni di Bankitalia avevano fatto emergere criticità nella gestione di mutui e prestiti oltre a un buco miliardario (per 1,78 miliardi) per cui Giovanni Berneschi, all'epoca padre padrone del gruppo, era stato condannato per truffa. L'agonia della banca era poi proseguita tra diversi aumenti di capitale (per due miliardi circa), fallimentari tentativi di salvataggio e guerre tra vecchi e nuovi soci fino al commissariamento deciso dalla Bce a inizio anno e al decreto a tutela del risparmio varato lo scorso gennaio per mettere in sicurezza l'istituto mettendo sul piatto la possibile garanzia pubblica.
«Presenteremo la prossima settimana in Parlamento un'interrogazione sui presunti conflitti di interesse del professore Giuseppe Conte nel suo passato» ha dichiarato il leader della Lega dal suo profilo Facebook, preannunciando che il provvedimento nasce proprio «dalle segnalazioni del Pd» che sono state «semplicemente lette e aggiornate». L'ex ministro dell'Interno e attuale leader dell'opposizione, ha poi chiuso la diretta Facebook con un sibillino: «Vediamo se dopo un anno di silenzio Conte si degnerà di rispondere agli italiani...». Ma già a inizio anno, con Conte sostenuto dalla Lega di Salvini, fonti di Palazzo Chigi avevano minimizzato la vicenda.
I dem, all'indomani del varo, lo scorso gennaio, del decreto Tutela del risparmio avevano sollevato il tema dell'opportunità per Conte di votare la normativa in Consiglio dei ministri. Al premier era contestata la vicinanza al professor Alpa, originario proprio di Genova e con rapporti in Carige sin dal 1993. Il professore era stato infatti membro del cda della banca ligure dal 1993 al 2003 e poi dal 2009 al 2013; inoltre era stato presidente di Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova da aprile a dicembre 2013 e membro del cda di Fondazione Carige da dicembre 2013 a febbraio 2014. Lo stesso professore aveva espresso criticità sull'operato della precedente gestione, come rilevato da Bankitalia, dimettendosi insieme ad altri professionisti dal cda nel luglio 2013 (e facendo decadere il cda).
Alpa infine aveva rappresentato nell'assemblea del settembre 2018 Raffaele Mincione, all'epoca terzo azionista di Carige. Il cerchio si chiude con il Mincione che nel 2018, aveva richiesto un parere a Conte, prima che quest'ultimo diventasse premier, in merito a Retelit in cui il finanziere detiene il 13,7% del capitale.
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