Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, dopo aver sponsorizzato Sputnik per tutta la pandemia, ha organizzato una manifestazione per chiedere il ritiro delle armi all’Ucraina. Contrariamente a quanto invece chiede il Pd, oltre che il governo e l'attuale maggioranza. Ma in una per lui bizzarra unità con i 5 stelle.
Per realizzarla la regione Campania ha stanziato 300 mila euro.
Serviranno, oltre che per il palco e le bandiere, per pagare i pullman dei ragazzi delle scuole, che salteranno la didattica di venerdì per partecipare a una manifestazione “per la pace”.
Contro l'iniziativa di De luca è intervenuto solo Salvini che ha notato: "i fondi pubblici andrebbero spesi per ridurre le liste di attesa negli ospedali campani, e non per pagare le bandiere, gli striscioni, i palchetti e i comizi che verranno organizzati nel corso dell’evento per la pace".
De Luca gli ha subito risposto: "Invitiamo Matteo Salvini a fornirci lui per la manifestazione per la Pace del 28 ottobre a Napoli il palco, le sedie, i microfoni, gli amplificatori, i bus che mettiamo a disposizione su richiesta delle scuole, i bagni chimici, il supporto logistico. Lo invitiamo anche a montare il palco. Potrà dare un senso alla sua vita”.
La lettera di Kovalenko
Ma contro questa manifestazione si è scagliato anche il console ucraino Kovalenko che ha inviato una lettera al presidente De Luca: "Chiedere la pace è naturale e comprensibile, ma non ci sono soluzioni semplici. Le manifestazioni che si svolgono in tutto il mondo esclusivamente all'insegna della pace con richieste di cessate il fuoco non sono una soluzione al problema" - ha detto il console ucraino-. Ogni voce a sostegno della pace è importante, ma per favore si eviti di confondere l'aggressore con la vittima dell'aggressione e scaricare la colpa del criminale alla parte che lo combatte. Pertanto, signor presidente - aggiunge Kovalenko rivolgendosi a De Luca - le chiedo di tenere conto di questi concetti rappresentati per la preparazione e lo svolgimento della manifestazione per la pace prevista per il 28 ottobre a Napoli. Gli ucraini, come nessun altro al mondo, vogliono la pace il prima possibile. Eppure - sottolinea il console - non cerchiamo la pace ad ogni costo, ma una pace giusta e legale possibile quando la giustizia e la legalità saranno ripristinate e il crimine sarà punito".
Kovalenko dedica un passaggio della lettera al governatore De Luca "all'attività dei consoli onorari della Russia nel Sud Italia i quali, quantunque i compiti principali annoveriamo lo sviluppo dei legami culturali, scientifici ed economici, diffondono invece informazioni false giustificando i crimini di guerra delle truppe russe sul territorio ucraino, esercitando attivamente dunque una vera e propria propaganda. Consapevoli del costante impegno per i valori democratici e umani dei residenti della Campania - conclude il console ucraino a Napoli - evidenzio che gli enti statali hanno facoltà di procedere alla sospensione dei poteri dei consoli onorari ai sensi dell'articolo 25 della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari".
Il vademecum di De Luca
Nel frattempo De Luca ha anche inviato un vademecum per la manifestazione a tutte le scuole.
• Le scuole sono invitate a organizzare eventi preparatori della manifestazione interni a ciascuna istituzione: scopo degli eventi è quello di garantire la massima sensibilizzazione e la partecipazione attiva alla manifestazione degli studenti coinvolti;
• Le uniche bandiere ammesse durante la manifestazione sono quelle della pace oltre ad eventuali rami di ulivo per gli adolescenti e i bambini più piccoli
• Gli striscioni eventualmente preparati dalle scuole, oltre a quello identificativo dell'istituto di appartenenza devono riferirsi ad uno dei seguenti slogan:
– COSTRUIRE LA PACE
– FERMARE L'ATOMICA
- PER UN CESSATE IL FUOCO
Una manifestazione per lo stop invio armi all'Ucraina organizzata con 300 mila euro di fondi pubblici e gli studenti addestrati.
E pensare che proprio gli studenti campani sono quelli che hanno perso più giorni di scuola di tutti per colpa delle ordinanze regionali di De Luca.Ma su tutto questo il Pd di Letta tace. Salvo accompagnarsi con De Luca sui palchi, sfortunati, per la campagna elettorale.
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