Accelerare le terze dosi per tutti per contrastare l'aumento dei contagi. Nella settimana che va dal 25 al 31 ottobre la media nazionale dei casi per 100mila abitanti ha sfondato la soglia del rischio dei 50 casi, 51,63 per l'esattezza (dati Agenas). Ma in alcune aree come la provincia di Bolzano si sfiorano i 150 casi per 100mila abitanti. «I dati Covid in Alto Adige sono in peggioramento -riconosce il presidente Arno Kompatscher- potremmo presto trovarci nelle condizioni dell'Austria dove si parla di maggiori restrizioni». Preoccupa anche il Friuli Venezia Giulia che sfiora i 130 casi. L'incidenza dei casi però non è l'unico indicatore decisionale: a determinare l'eventuale passaggio nella zona di rischio più alta è anche la pressione sulle strutture ospedaliere che per il momento non ha sfondato il tetto del rischio. Ma proprio il Fvg è oramai collocato al limite con un'occupazione dei posti letto nelle intensive del 10% . Ancora lontano dalla soglia del 15 nei reparti ordinati fermi al 6%. Ma due parametri su 3 sono da zona gialla.
La Fondazione Gimbe evidenzia dal 20 al 26 ottobre un aumento dei casi del 43,2%. Anche bollettino di ieri pur registrando un numero contenuto di casi, 2834 e 41 decessi, mostra che seppure molto lentamente stano crescendo i ricoveri. I posti letto Covid in area medica sono aumentati di 129 unità per un totale di 2.992 ricoverati. Le terapie intensive cntanto 21 posti letto in puù occupati da pazienti Covid per un totale di 385. Ma il tetto di rischio è lontano ancora per quasi tutte le regioni.
Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa lancia un appello. «Credo che entro la fine dell'anno si potrà arrivare alla somministrazione della terza dose anche ai 50enni - dice Costa- ma lancio una raccomandazione, un appello a tutti i cittadini per cui è prevista la terza dose: devono iniziare a prenotarsi nelle piattaforme regionali per aiutare da un punto di vista organizzativo e logistico». Per Costa «è ragionevole pensare ad una estensione della platea nei prossimi mesi». Tereza dose per tutti dunque? Il minsitro della Salute, Roberto Speranza, è più cauto: raccomanda «con forza la terza dose ai sessantenni» e per gli altri attende il parere degli esperti come già fatto per le prime due dosi.
Ma come è già accaduto lungo tutta la pandemia le regioni procedono in modo autonomo anche per la terza dose. Dopo l'appello dei dirigenti scolastici per il booster a tutto il personale scolastico a prescindere dall'età visto il contatto con la popolazione under 12 non vaccinabile è arrivato l'annuncio del presidente della Campania, Vincenzo De Luca che ha dato mandato a tutti i dirigenti delle Asl e delle Aziende ospedaliere della regione di programmare prioritariamente la vaccinazione con terza dose booster a tutto il personale scolastico e universitario che ha superato il sesto mese dalla seconda somministrazione, in modo che siano tutti vaccinati entro il mese di novembre. Il Piemonte invece resta in attesa delle indicazioni del commissario all'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo.
In arrivo anche la decisione dell'Agenzia Italiana del Farmaco sul richiamo per il monodose Johnson & Johnson.
«Sulla nuova dose di vaccino anti-Covid per coloro che hanno ricevuto il monodose Johnson&Johnson, l' intendimento è di indicare a tutti la somministrazione eterologa, ossia con vaccino a mRna, passati i 6 mesi dall' inoculazione o per chi vuole anche prima», spiega il sottosegretario Costa.
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