Conte abbraccia Elly ma congela l'asse fino alle Europee per spolpare il Pd

Schlein cambia idea e va al corteo dei 5 Stelle: "Unire le forze sui temi comuni". Il campo largo dopo il 2024 : il M5s vuole massimizzare il consenso a scapito dei dem

Conte abbraccia Elly ma congela l'asse fino alle Europee per spolpare il Pd
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Giuseppe Conte porta il M5s in piazza contro il governo Meloni ma Beppe Grillo gli ruba la scena. E la folla invoca Elly. A Roma il popolo dei Cinque stelle si raduna in piazza della Repubblica, poco più di 10mila, per marciare contro la precarietà sul lavoro. Un mezzo flop che Conte rivendica come un successone: «Una piazza così affollata va al di là delle aspettative. Oggi è una giornata di sole, di caldo, la gente poteva andare al mare e invece sono venuti qui a manifestare tutta l'insoddisfazione, tutto il disagio sociale che il governo non vuole ascoltare. Questa non è la piazza del M5S, è la piazza della maggioranza del Paese».

Prima della partenza spunta a sorpresa Elly Schlein: «Ci tenevamo a portare un segnale di volontà, di unire le nostre forze sui temi su cui oggi il Movimento ha scelto di mobilitarsi» dice la segretaria del Pd. Il corteo grida in coro «Elly, Elly». L'abbraccio con Conte rianima le speranze per rimettere insieme i pezzi del «campo largo». C'è anche Nicola Fratoianni. L'ex presidente della Camera Roberto Fico tende la mano a Schlein: «La presenza di Schlein è stato un bel segnale, un bel gesto. Il suo e quello di Fratoianni, e di tanti altri. Più è unita l'opposizione più possiamo fare bene, mantenendo ognuno la propria identità. Fare opposizione insieme non significa essere d'accordo su ogni punto si può parlare di tante cose ed essere d'accordo su alcune cose e su altre no». Michele Gubitosa, braccio destro del leader grillino, frena: «Su temi si può lavorare insieme». Poi Schlein abbandona la manifestazione, lasciando la testa del corteo a Giuseppe Conte. Meloni è il «nemico» contro cui si scagliano i manifestanti. L'ex premier si unisce agli affondi della piazza: «Meloni, tu stai tornando al jobs Act di Renzi. Meloni. Ma tu sei una patriota? Ma qui stai diventando la brutta copia di Renzi d'Arabia». E poi ancora: «Si sono rimangiati tutte le promesse fatte in campagna elettorale» e Meloni «gradassa si è rimangiata quella formula sbandierata mille euro con un click». La marcia procede fino al palco di largo Corrado Ricci. Tra uno slogan e l'altro, il capo dei Cinque stelle si lancia nel corteggiamento degli eco vandali: «Possiamo anche non condividere gli atti dimostrativi dei ragazzi di Ultima generazione ma li dobbiamo ascoltare, perché è una causa giusta. Il governo ha voltato la faccia rispetto alla transizione ecologica. Non lo permetteremo». Ed infine rilancia la battaglia sul salario minimo: «Abbiamo il problema dei salari, abbiamo perso potere di acquisto nei confronti di altri paesi che invece lo hanno incrementato. Dobbiamo porre rimedio con il salario minimo legale: è la strada giusta perché perseguita anche da Francia, Spagna e Germania. Se governo non ci vuole a ascoltare, ascolti almeno la Banca d'Italia». In piazza si rivede Pecoraro Scanio che benedice la leadership contiana: «Conte deve guidare l'alternativa alle destre». Sul futuro dell'alleanza, Conte però mette in freezer Schlein e congela per un anno il matrimonio con il Pd. L'abbraccio di ieri in piazza non cambia di una virgola il piano dell'avvocato di Volturara Appula: no al «campo largo» fino alle Europee nel 2024 per capitalizzare al massimo il consenso ai danni proprio dei cugini democratici.

La strategia che Conte ha in mente è ben delineata: sino a giugno del 2024 il M5s continuerà a dire no alle richieste di Schlein di costruire un'alleanza strutturale con il Pd. Un minuto dopo la tornata elettorale per le Europee, Pd e M5s potranno sedersi allo stesso tavolo per unirsi nella coalizione anti-Meloni in vista delle Politiche in programma nell'autunno del 2027.

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