Lancia il sasso e nasconde la mano. Fa casino ma "non vogliamo poltrone in più". Spara a zero contro il governo (che lui stesso ha permesso di formare) ma alla fine della fiera è tutta colpa dei "giornali pieni di chiacchiericcio" e non fa nulla. Ma cosa vuole realmente fare Matteo Renzi? Dopo il vertice "frizzante" di ieri sera per discutere del Recovery plan, dove - ricordiamo - Pd, Iv e il resto del governo se ne sono dette di ogni, il rottamatore ha mandato un messaggio di fuoco ai suoi. "Anche stamane i giornali sono pieni di ricostruzioni e chiacchiericcio... Vediamoci stasera via Zoom per parlare della situazione politica". Stando a quanto riporta l'Adnkronos, questo sarebbe il messaggio sulla chat interna che Renzi avrebbe mandato ai suoi uomini. Tutti in videoconferenza, quindi, alle 22 (e diversi minuti di ritardo) per fare il punto sulla situazione politica.
E mentre Renzi scalda i motori (?), Giuseppe Conte scrive un papiro sul suo account Facebook. Il premier parla di un Paese stanco, dei vaccini, di misure di sostegno, del Recovery plan e di "rafforzare la coesione delle forze di maggioranza" e della "solidità della squadra di governo". Conte non vuole perdersi in chiacchiere, "sono impaziente", tanto che non vede l'ora di "poter superare le fibrillazioni in corso". Due azioni in contemporanea, forse volevano dirsi qualcosa? Pare, visto che Giuseppi ha aperto a un "corposo rimpasto e ad altre concessioni" a Italia Viva. La mossa "molto dialogante" e anche sofferta di Conte - scrive il Corriere - è stata concordata con i vertici del Pd. Franceschini, infatti, qualche ora prima della riunione di Iv ha teso la mano a Renzi appellandosi "al buon senso e alla buona volontà".
Renzi parla, ma non conclude
Ma torniamo a Renzi. In queste settimane ha più volte minacciato di staccare la spina al governo e "le ministre (Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, ndr) sono pronte a lasciare". L'ex premier non è d'accordo sul Recovery plan, vuole che Conte ceda la delega ai servizi segreti, ma non vuole "lasciare il Paese al centrodestra" ha detto questa sera.
Nella riunione delle 22 con i parlamentari, però, l'ex sindaco di Firenze ha moderato i toni spiegando che non vuole rompere con il governo. (Ah!) "Italia viva non vuole rompere", ma "confrontarsi nel merito sulle questioni". "Nessuno - ha sottolineato l'ex premier secondo quanto apprende l'Agi - ci ha risposto sugli oltre sessanta temi che abbiamo posto. Ci sono molti esponenti di governo che sono interessati più al consenso personale che a confrontarsi sul contenuto, sulla strategia per il Paese, sugli effetti sociali che avremo da marzo con la fine del blocco dei licenziamenti. Come se il numero di follower fosse più importante del numero dei disoccupati. Questo governo deve accelerare, correre, risolvere i problemi degli italiani o ce ne andiamo. Basta con l'immobilismo". "Conte - ha continuato - deve uscire al più presto con il piano, non si può più attendere".
Ma come, Renzi ha passato giornate intere a minacciare la crisi di governo e ora raduna i suoi per queste misere parole? Per dire che i giallorossi si devono dare una svegliata, altrimenti Iv è pronta ad andare all'opposizione? Sì, perché Conte ha - proprio in queste ore - mandato segnali di distensione e Renzi non può permettersi di andare alle urne. Il suo partito scomparirebbe.
Il terrore delle elezioni
Come riporta l'Adnkronos, il furbacchione ha una grande paura (oltre a quella di finire del dimenticatoio): il ritorno al governo del centrodestra: "Noi vogliamo la stabilità, ma Italia Viva non vuole portare il Paese al voto o dare il governo alla destra. Le elezioni non sono proprio neanche una ipotesi. Il voto anticipato è solo un bluff".
Molto bene. Sono settimane che Renzi sbraita, minaccia e manda all'aria tutti i piani per cosa? Per un rimpasto ottenuto? Non proprio. Matteo Renzi lascia aperte tutte le porte e rilancia la palla al premier in modo tale da non prendersi le colpe per alcuna situazione scomoda. "Al momento siamo senza risposte" sia per quanto riguarda il testo completo del Recovery che "ancora non c'è", sia per quanto riguarda i nodi politici. E quindi insiste: "Ci diano il piano domani, subito. Basta ritardi. Poi "se Conte preferisce la sfida in Aula per noi non ci sono problemi. Le nostre ministre sono pronte a lasciare". Le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti vengono quindi ringraziate on line per la "libertà" con cui hanno svolto il ruolo. "Se le nostre idee non piacciono - conclude - tanto che non abbiamo avuto ancora risposte siamo pronti ad andare all'opposizione".
Renzi parla tanto, ma come al solito non va al sodo. "Renzi ha mollato. Nascerà il Conte 2 bis.
Fine di una commedia tragica consumata sulla pelle degli italiani", commenta Francesco Giro, senatore di Forza Italia. Il rottamatore fa casino e butta tutto nella mischia, qualcosa prima o poi la raccoglie. E intanto perde credibilità.
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