"Renzi ha alcune opzioni davanti a sé, ma una sola strada maestra: far stralciare la parte sulla stepchild adoption e correggere seriamente l'articolo 3, che sovrappone matrimonio e unioni e tratta lo stesso tema delle adozioni in modo surrettizio". Il consiglio non richiesto arriva dal quotidiano dei vescovi italiani, l'Avvenire, dove si spiega al premier che lo stralcio sarebbe l'unico modo "per portare a casa, e con una maggioranza altissima, una legge che regola diritti e doveri dei conviventi dello stesso sesso" e soprattutto per "mettersi in sintonia con il Paese" ch, sondaggi alla mano, è contrario alle adozioni gay.
Il premier, secondo Avvenire, deve saper mediare e fare sintesi tra la piazza arcobaleno e la piazza del Family Day del Circo Massimo. A maggior ragione, aggiungiamo noi, ora che i grillini dissidenti escono allo scoperto come traspare, sempre dalle pagine del quotidiano cattolico, dalle parole della deputata grillina Tiziana Ciprini che chiede lo stralcio della legge e spiega così la decisione di Grillo:"Nelle ultime ore migliaia di cittadini ci hanno letteralmente bombardato di e-mail, commenti sui social network e telefonate per esprimere il loro totale disaccordo sulla stepchild adoption su qualunque tipo di adozione per le coppie omossessuali".
Dalle pagine del Corriere della Sera anche il senatore Puglia spiega di aver fatto presente ai suoi colleghi che non avrebbe votato la stepchild adoption, "anche a costo di venire espulso”. Anche il centrista Rocco Buttiglione spiega, rivolgendosi al governo che, in un momento storico come questo: "Non possiamo permetterci di logorare la maggioranza di governo sulla questione della legge Cirinnà. Non è possibile affrontare scadenze di questa portata con maggioranze variabili". "Non possiamo permettercelo noi - prosegue Buttiglione - ma ancora più non se lo può permettere il capo del governo. Invitiamo tutti a non sottovalutare l'avvertimento lanciato dall'on. Cesa, segretario dell'Udc. L'accordo di maggioranza è possibile ed è anzi a portata di mano: unioni civili sì, adozioni gay no".
Chi, invece, tira dritto è Matteo Orfini che, intervistato dalla Stampa, dice: "La libertà di coscienza l'abbiamo lasciata anche noi, ma la leadership ha detto cosa ne pensa: sarebbe importante che anche i coraggiosissimi leader del M5S si esprimessero, altrimenti non vorrei che la libertà di coscienza fosse una fuga dalle responsabilità".
Quanto ai dubbi dentro il Pd dice: "non prendo in considerazione l'ipotesi che la legge non passi con anche la stepchild" e aggiunge : "io personalmente sarei a favore anche dei matrimoni egualitari e delle adozioni gay tout court. Sono invece contrarissimo all'utero in affitto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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