"La furia di certa ideologia relativistica travalica i confini della realtà, arrivando anche a mettere in dubbio alcune lampanti evidenze, che trovano pieno riscontro nella nostra Costituzione". In una lettera pubblicata dal Tempo, il neo ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, torna sulle dichiarazioni a difesa della "famiglia tradizionale" che sabato scorso hanno creato non poco scompiglio in tutto il Paese. E lo fa citando l'articolo 29 della Carta: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio". "Questo - dice il leghista - sarà il principio della mia azione da ministro".
"Abbiamo affermato cose che pensavamo fossero normali, quasi scontate: che un Paese per crescere ha bisogno di fare figli, che la mamma si chiama mamma (e non genitore 1), che il papà si chiama papà (e non genitore 2)". Nel suo intervento sul Tempo, Fontana difende punto per punto le proprie posizioni infischiandosene della "reazione di certi ambienti che fanno del relativismo la loro bandiera". Per questo non intende lasciarsi spaventare dalla "rivolta delle élite". "Non ci spaventa affrontare la dittatura del pensiero unico - promette - andiamo avanti, con grande motivazione, abbiamo tanti progetti da attuare. Abbiamo le spalle abbastanza larghe per resistere agli attacchi gratuiti rispondendo con l'evidenza dei fatti, la forza delle idee e la concretezza delle azioni - continua - mai come in questo momento battersi per la normalità è diventato un atto eroico".
Nel suo intervento al Tempo, Fontana cita San Pio X ("Vi chiameranno papisti, retrogradi, intransigenti, clericali: siatene fieri!") e torna a dirsi fiero di "non aver paura" di dirsi cristiano e di "essere per la vita". "Mai come in questo momento – conclude il ministro – battersi per la normalità è diventato un atto eroico". Intervenendo su Rtl 102.5, il ministro dell'Interno Matteo Salvini è, però, tornato a frenare sulla linea espressa da Fontana. Nessuno ha idea di cancellare leggi sull'aborto o sulle unioni civili - spiega - gli italiani, eterosessuali e omosessuali, mi chiedono meno tasse, giustizia più veloce e più sicurezza non mi chiedono altro".
Tuttavia, "da qui a negare a chiunque faccia il ministro o il presidente del consiglio, dal punto di vista personale, di ritenere che la mamma sia la mamma e il papa sia il papà, il bambino possa essere adottato, come penso io, solo se ci sono una mamma e un papà - ha concluso il leader del Carroccio - questa è una libertà di pensiero e di parola che prescinde dalla carica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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