Così "l'altra Napoli" vuole cacciare il sindaco Sul voto aria di brogli

De Magistris avanti 18 punti, ma Lettieri tenta l'impresa. I Verdi: rischi di irregolarità

Così "l'altra Napoli" vuole cacciare il sindaco Sul voto aria di brogli

L' ex pm d'assalto e l'imprenditore scugnizzo incrociano di nuovo le lame come 5 anni fa. Diciotto punti percentuali distanziano il sindaco uscente Luigi de Magistris (42,82%) e lo sfidante Gianni Lettieri (24,02%) ma la battaglia è più aperta che mai. Con l'esclusione al primo turno della deputata renziana Valeria Valente e del candidato pentastellato Matteo Brambilla, il bacino elettorale in cui lanciare l'amo è diventato infatti di nuovo pescosissimo. Ne hanno approfittato entrambi: Giggino ha strizzato l'occhio al M5S con cui da anni c'è una naturale affinità. D'altronde, la sua prima avventura all'Europarlamento avvenne proprio sotto le insegne del Sacro Blog di Beppe Grillo. L'ex presidente dell'unione industriali ha ricevuto invece gli endorsement di parte del Partito democratico e di liste civiche collegate all'area di centrosinistra oltre che di autorevoli esponenti della società civile. Non sarà certo una giornata tranquilla, quella di oggi. E non solo per le previsioni meteo che minacciano pioggia sul Vesuvio. Torna, come due settimane fa, lo spettro del voto di scambio. A denunciare i rischi sono il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli, e il portavoce regionale del partito, Vincenzo Peretti. «Già sarebbero in corso tentativi di condizionare il voto in alcuni seggi che, già in occasione del primo turno, segnalammo perché erano evidenti alcune irregolarità e il tentativo di compravendita di voti che questa volta mettono in allarme i due coinvolgerebbe anche alcune sale bingo dove verrebbero offerte giocate gratis in cambio del voto». Da qui l'appello al prefetto di aumentare il «livello di attenzione in alcuni seggi, a cominciare da quelli del Pallonetto di Santa Lucia, ma anche nell'aria orientale e in quella settentrionale, tra Secondigliano e Scampia».

Ad animare a sorpresa la campagna nelle ultimissime ore è stato anche il governatore Vincenzo De Luca che, a onor del vero, non è stato proprio un protagonista della disfida partenopea. Dalla ormai classica tribuna elettoral-televisiva di LiraTv, lo Sceriffo ha attaccato de Magistris per i contenuti del famoso comizio su Renzi che si «deve cagare sotto». «Espressioni volgari che hanno offeso prima di tutto la dignità di una città come Napoli» usate per raccattare «un po' di voti», le ha definite il presidente della Regione. Una presa di posizione contestata però dal predecessore Stefano Caldoro secondo il quale il rimbrotto di De Luca porterebbe paradossalmente «più voti al sindaco e danno a Gianni Lettieri». «Il salernitano - ha scritto Caldoro su Twitter poteva tacere almeno altre 24 ore». Ma ormai è fatta, stamattina si aprono le urne.

Domani, la terza città d'Italia avrà un nuovo inquilino a Palazzo San Giacomo. In caso di vittoria, Giggino ha già annunciato che lancerà un «movimento politico non leaderistico». Lettieri gli ha invece risposto che lui si dedicherà «per cinque anni a fare solo il sindaco».

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