"Il colore della pelle non c'entra niente". Raphaela Lukudo, origini sudanesi ma nata in Italia, è una delle quattro atlete azzurre che hanno vinto la medaglia d'oro nella staffetta ai Giochi del Mediterraneo. E nell'ambito dello sport intende rimanere. "Dalla politica vorrei restare fuori - spiega in una intervista al Giorno - vedo che si fanno tante interpretazioni, alcune positive, altre negative. C'è un gran polverone". Eppure è lei la prima a dire con serenità che certe forzature "amplificano tutto" arrivando a coprire di "significati anche esagerati cose in fin dei conti innocenti".
Nella fotografia che nelle ultime ore ha fatto il giro del web e che Roberto Saviano ha subito strumentalizzato in chiave anti Pontida, Raphaela vede solo "quattro amiche felici, che hanno vinto per loro stesse, per la squadra e per l'Italia. E che dopo la vittoria hanno cantato con orgoglio l'inno di Mameli". Niente politica, insomma. Nessun messaggio a Matteo Salvini e al raduno leghista di Pontida. Ovviamente l'atleata no tira indietro se le si chiede di parlare del dramma dell'immigrazione. Perché lei, in primis, è figlia di due sudanesi scappati dal proprio Paese ventisei anni fa. "È un diritto di tutti cercare di migliorare la propria condizione e quella dei propri familiari - spiega - e prima di giudicare qualcuno occorre capire da quale situazione proviene e che esperienze ha vissuto".
Raphaela non ha mai vissuto episodi di razzismo. È la prima a sottolinearlo.Ha quasi sempre vissuto a Modena, ma negli ultimi tre anni si è trasferita a Roma dove si allena con la squadra dell'Esercito. "Ho avuto la fortuna di incontrare sempre persone dalla mentalità aperta e positiva - racconta - poi lo sport è un'isola felice, non si fanno differenze in base al colore della pelle". Quindi, tanto clamore per nulla. "Credo sia sotto gli occhi di tutti che le persone di colore abbiano predisposizione per gli sport di velocità - continua - chi nasce qui da genitori stranieri, può iniziare a gareggiare e ottenere risultati anche buoni. Quindi di foto così in futuro probabilmente ne vedremo ancora".
Dello scatto con Maria Benedicta Chigbolu, Libania Grenot e Ayomide Folorunso, tra qualche giorno, non se ne parlerà più. Almeno non in termini politici. "Resterà solo l'immagine di quattro amiche felici, che sorridono perché hanno vinto - conclude - e per me sarà un bel ricordo, da serbare per sempre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.