Così resuscita il Cnel: al via le nomine di 48 consiglieri

Mercoledì il Consiglio dei ministri dovrebbe dare il suo assenso alla nomina dei 48 nuovi consiglieri del Cnel

Così resuscita il Cnel: al via le nomine di 48 consiglieri

Il Cnel è redivivo più che mai, alla faccia di chi avrebbe voluto abolirlo col referendum del 4 dicembre 2016. Già da alcuni mesi è operativo il nuovo presidente, l'ex ministro Tiziano Treu e mercoledì il Consiglio dei ministri dovrebbe dare il suo assenso alla nomina dei 48 consiglieri indicati dai sindacati e dalle associazioni dei datori di lavoro.

Si trattarebbe di 7 rappresentanti della Cgil, di 6 di Confindustria e Cisl, 3 della Uil più di una lunghissima lista di organizzazioni d' ogni genere con un solo candidato che andrebbero a ricostituire l' assemblea del Cnel scaduta ormai da anni. Ma, spiega il Messaggero, bisognerà aspettare perché i membri del parlamentino del Cnel possano entrare a Villa Lubin, la splendida sede del Consiglio nel cuore di Roma. La procedura prevede, infatti, che le nomine passino per il consiglio dei Ministri ma vengano poi rese definitive dalla Presidenza della Repubblica. Questi 48 membri sono in attesa di nomina già da nove mesi, quando erano stati designati dalle rispettive organizzazioni, ma, poi, sono arrivate altre proposte di nomine da associazioni di datori di lavoro che nel parlamentino del Cnel non erano mai entrate. Pare infatti che le richieste di posti abbiano superato quota 100 rispetto ai 48 disponibili e ne è nato uno strano caso giudiziario, curato dall' Avvocatura dello Stato, fatto di ricorsi e controricorsi fra le varue associazioni delle imprese. Poi le elezioni Politiche hanno bloccato tutto e, nel frattempo, è stato firmato un accordo fra i sindacati confederali e la Confindustria, la quale ha accettato di certificare il proprio livello di rappresentanza esattamente come i sindacati dei lavoratori. Villa Lubin, oggi, dispone di appena 4-5 milioni per il 2018 e, se un tempo un consigliere del Cnel poteva contare su una indennità di 20/25 mila euro l' anno, adesso non ha nessuno stipendio.

In compenso la Finanziaria dell' anno scorso ha dato la possibilità, prima negata, di ottenere il rimborso delle spese di trasporto e di vitto per i consiglieri che non abitano a Roma purché presenti alle sessioni del parlamentino.

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