Crisi Alitalia, avanti con il progetto Ita. Martedì lo scoglio della verifica Ue

Da concordare le regole per la cessione. Lunedì l'ok agli stipendi

Crisi Alitalia, avanti con il progetto Ita. Martedì lo scoglio della verifica Ue

Per il salvataggio di Alitalia la strada tracciata è stata confermata ieri dai ministri competenti: si va avanti con il progetto Ita, nella volontà di non rinunciare a un vettore nazionale del trasporto aereo.

L'incontro tra i titolari dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti, dei Trasporti Enrico Giovannini e i rappresentanti del ministero dell'Economia ha messo dei punti fermi. I ministri hanno sottolineato che la procedura presuppone il coinvolgimento del Parlamento e della Commissione europea «alla quale saranno presentate proposte per la risoluzione delle questioni ancora aperte». Determinante sarà il vertice, martedì, tra i ministri italiani (anche Daniele Franco, titolare del Mef) e la commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager, l'autorità dalla quale dipende il futuro di Alitalia.

Nella riunione la parte italiana solleciterà lo sblocco dell'ultima tranche di ristori governativi (55 milioni) ma soprattutto chiederà l'assenso al processo di cessione delineato in questi giorni, che senza l'avallo dell'Ue sarebbe impossibile: consiste nella vendita del settore aviation (aerei, personale, diritti) con trattativa riservata a Ita, mentre manutenzione e servizi di terra andrebbero a gara. Il nodo è convincere Margrethe Vestager che questa forma di spezzatino rappresenta la «discontinuità» richiesta dall'Europa, cosa che finora non sembrava immaginabile. Ma il nuovo governo e il suo spirito europeista costituiscono certamente, ai tavoli di Bruxelles, una novità positiva rispetto al passato. Il sentimento, in questa fase, è di prudente ottimismo.

Ricordiamo che da settimane il piano industriale di Ita è stato consegnato alla commissione, con la quale ci sono stati vari scambi migliorativi. Attualmente il piano, approvato dal cda il 18 dicembre, è in corso di revisione, anche alla luce degli scenari di mercato, che non sono rassicuranti: la Iata ha aggiornato al ribasso le stime di dicembre, prevedendo che le compagnie nel loro complesso quest'anno bruceranno cassa per un valore tra i 75 e i 95 miliardi di dollari, il doppio rispetto a quanto previsto solo due mesi fa. Così la nuova Alitalia potrebbe nascere ancora più ridimensionata (una quarantina di aerei, meno di 4mila dipendenti) rispetto a quella disegnata nel piano. Giorgetti e Giovannini hanno ricordato ieri come essenziale anche il via libera del Parlamento: il Senato ha già detto sì, a breve seguirà la Camera.

Lunedì saranno pagati gli stipendi ai 10.500 dipendenti: facendoli slittare a marzo, il commissario è riuscito a trovare le opportune modalità contabili. L'Inps ieri ha diramato una nota, dichiarando che continuerà a erogare le indennità integrative al personale di Alitalia. La questione è di alta burocrazia: il trattamento, in parte a carico del fondo per il trasporto aereo, è fissato nell'80% delle retribuzioni del 2014. Di recente l'Inps ha chiesto all'Alitalia di attualizzare i conteggi, lavoro lungo e complesso, e nel frattempo ha bloccato i versamenti.

Ora è stato trovato un accordo: l'Inps continuerà intanto a versare i vecchi importi, in via provvisoria. L'istituto, segnalano fonti sindacali, paga mensilmente ma con un arretrato di tre mesi: la Cig relativa a febbraio è in realtà quella di novembre.

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