Onorevole Tajani come giudica la scelta dei Cinquestelle di non votare il Dl aiuti?
«Irresponsabili. È una fibrillazione continua. Hanno fatto tornare Draghi anzitempo dal vertice della Nato. E poi per cosa? Per una faida interna e per un capriccio».
Quale capriccio?
«La questione del termovalorizzatore. Non è altro che un capriccio. Ed è oltretutto una questione marginale. Va bene che si tratta della Capitale, ma fare cadere un governo per questo motivo, con tutte le emergenze che questo governo è chiamato ad affrontare, è veramente da irresponsabili».
Pesa, in questa situazione, la posizione attendista del principale alleato dei grillini, il Pd?
«Pesa anche molto, direi. Il Pd ha delle grandi responsabilità. Si prepara a fare la campagna elettorale coi 5S, si dice fermo nel sostenere Draghi, eppure non fa niente per evitare la rottura di Conte. Oltretutto il discorso del capogruppo 5S Davide Crippa di ieri alla Camera che si apprestava a votare il Dl aiuti era tutto rivolto contro il principale alleato. Una faida interna alla sinistra che potrebbe costare molto cara agli italiani».
Intende una crisi di governo?
«Ha ragione Draghi quando dice che il governo cade se viene a mancare un partito che lo sostiene. Non ci sarebbe altro da fare se ciò accadesse».
Mentre le emergenze sono tutt'altro che risolte. Anzi sono aumentate di numero con la crisi idrica e il prezzo del gas alle stelle.
«Che si aggiungono a quelle che stiamo combattendo da tempo come l'emergenza Covid, il caro energia, l'inflazione, la crisi economica, la guerra. Questi sono tutti elementi che dovrebbero spingere al senso di responsabilità. D'altronde cosa hanno fatto i grillini evitando di votare il Dl aiuti? Hanno detto no a una investimento di 20 miliardi da parte del governo per aiutare le famiglie e le imprese. Mi sembra assurdo. E tutto questo per il termovalorizzatore! È di tutta evidenza che si tratta di un pretesto che nasconde una strategia».
La fibrillazione continua.
«Continua, certo. E agli occhi di chi osserva il comportamento dei grillini quello che manca è proprio il senso di responsabilità che ha fatto nascere il governo di unità nazionale. L'Italia in questo momento ha soprattutto bisogno di persone serie e affidabili. Come Berlusconi, che ha anteposto l'interesse nazionale su tutto. E lo dimostra anche il voto di fiducia sul Dl aiuti. I deputati di Forza Italia erano i più presenti al momento del voto».
Avete detto che è da irresponsabili proporre in questo momento disegni di legge come quello sullo Ius scholae (in cinque anni) e quello sulla liberalizzazione della coltivazione casalinga della cannabis. Però si tratta di proposte parlamentari. Il governo non c'entra. Il parlamento non ha diritto di avanzare sue proposte legislative?
«È il suo primo diritto/dovere. Quando però è in campo un governo che raccoglie la gran parte dei partiti presenti in Parlamento per affrontare un'emergenza, proporre norme identitarie vuol dire creare inutili tensioni nella maggioranza. Potevamo anche noi fare proposte (e comunque eravamo disponibili a uno Ius scholae serio e adeguato alle esigenze di questo Paese), eppure non l'abbiamo fatto. Non abbiamo alimentato polemiche inutili perché in questo momento l'unica cosa che conta è mantenere gli impegni presi».
Le prossime mosse di Forza Italia?
«Abbiamo aggiornato il programma di contrasto al Coronavirus.
Abbiamo poi consegnato al governo le nostre proposte per una strategia antisiccità a lungo termine. Proponiamo con pragmatismo senza alimentare polemiche. In Italia e in Europa. Però pretendiamo serietà. E ora di serietà ne vedo poca».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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