Cristiana vince l'Oscar della matematica. L'intuizione sull'ellissi? Lavando un piatto

La ricercatrice, 31enne, corteggiata da Oxford, resta a Parma. Tra i big dei calcoli impossibili anche Maria Colombo, 35 anni

Cristiana vince l'Oscar della matematica. L'intuizione sull'ellissi? Lavando un piatto
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Sai quelle intuizioni che arrivano pungenti e luminose nel momento più impensabile? Quelle che, dici, come ho fatto a non arrivarci prima? Ecco, a Cristiana De Filippis (nella foto), 31 anni, è andata più o meno così. «La matematica non ha orari» dice lei, docente all'università di Parma che scherza: «Ho avuto l'illuminazione lavando un piatto, pensavo a come aggiustare un risultato. Alle 3 di notte mi sono convinta che funzionava tutto». Grazie a un piatto da sgrassare. E non lo dice né per emancipare l'immagine classica della donna anni Cinquanta, né per lanciare alcun messaggio su femminismo e dintorni. Lo dice perché probabilmente lei nella schiuma e nell'ellissi tracciata dalla spugnetta della cucina ci vede davvero chissà quante sequenze di calcoli.

Quell'intuizione, quel «e se provassi a fare così?» l'hanno portata dritta dritta fra i dieci vincitori dell'Ems, il più importante premio di matematica europeo.

Assieme a lei, nella top dei matematici, anche Maria Colombo, 35 anni, di Luino, docente al Politecnico di Losanna, premiata «per i suoi contributi innovativi alla fluidodinamica incomprimibile, alle equazioni di trasporto e al calcolo delle variazioni».

Argomenti che ovviamente ai «comuni mortali» suscitano poca emozione. Ma loro sono abituate. «Magari mi rompo la testa per sei mesi su un passaggio, poi ce la faccio. Mi sento bene, soddisfatta. Ma è ovvio che se lo racconto a mia nonna, lei mi dice: ma i questi mesi non potevi fare un figlio?» racconta Cristiana. A differenza della sua nonna però, i colleghi sanno bene il valore del suo lavoro. Sarà premiata per i suoi «eccezionali contributi alla teoria della regolarità ellittica» poiché ha dato importanti contributi alla teoria della regolarità per equazioni ellittiche e paraboliche. Grazie ai suoi studi è stata invitata a tenere conferenze in molte delle maggiori università al mondo ed è una delle matematiche più note della sua generazione, tanto da essere citata fra le donne più influente da Forbes.

La sua è una bella storia anche perché è uno dei cervelli che sono rientrati in Italia. Dopo aver studiato e lavorato a Oxford, ha scelto si tornare a Parma. Le avevano offerto una junior fellowship a Bonn. «Ma ho preferito Parma perché c'è un gruppo di lavoro sul calcolo delle equazioni differenziali guidato da Giuseppe Mingione che gode di fama mondiale. E poi la matematica non è come le altre scienze: non servono laboratori d'avanguardia».

È tutto nella testa: in fondo bastano un foglio, una matita e una gomma. E un buon gruppo di lavoro con cui confrontarsi. Per il rettore dell'ateneo di Parma Paolo Martelli, De Filippis è «una testimonial straordinaria e anche un esempio per tante giovani e tanti giovani».

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