“Sono stata male, è vero, ma non ci si deve neanche spaventare eccessivamente perché, seguendo le opportune indicazioni mediche, il coronavirus è gestibile anche a casa. Non sempre porta in terapia intensiva. Almeno lo spero dato che il virus è ancora così sconosciuto”. A dirlo è l’ex ministro Nunzia De Girolamo che, in esclusiva per ilGiornale.it, racconta la sua esperienza con il Covid-19.
Quando si è accorta che aveva contratto il coronavirus?
“Ho iniziato a sentire i primi sintomi domenica: febbre, tosse, mal di testa e dolori fortissimi alle ossa. Ho spossatezza e respiro pesante, nei giorni successivi ho perso olfatto e gusto. Oggi ho qualche linee di febbre, mentre mio marito è completamente asintomatico e sta lavorando in smart-working”.
La malattia come ha cambiato la sua vita?
"Ho dovuto isolare la casa in tre parti per fare in modo che mia figlia potesse avere un sostegno, un aiuto dal momento che è piccolina e non sa fare nulla. Riesco a vederla attraverso il balcone. Dopo le prime 48 ore terribili, ho dovuto riorganizzare la nostra vita quotidiana. Ci sentiamo un po’ cavie di una malattia sconosciuta che, soprattutto la notte, fa venire brutti stati d’ansia. Sono fortunata perché posso curarlo in casa e non mi trovo in terapia intensiva. Se non ti colpisce in maniera violenta, è un virus gestibile. Emotivamente ha un impatto molto forte. Non bisogna essere superficiali ma nemmeno diventare fobici. Pubblicare post social è utile per vedere il problema da un altro punto di vista, non solo a livello informativo ma anche per condividere le emozioni e i disagi quotidiani".
Cosa ne pensa dell’ordinanza di Vincenzo De Luca e della situazione in Campania, anche alla luce dei fatti di ieri?
"Secondo me De Luca stavolta ha esagerato. Lui ha avuto una fase che ha utilizzato per la campagna elettorale nella quale, invece, avrebbe dovuto fare più cose per garantire la sanità campana. Credo abbia esagerato perché qualsiasi scelta che doveva compiere in queste ore avrebbe dovuto prenderla in accordo con il governo, come ha fatto all’epoca la Lombardia e il Veneto perché un’organizzazione uniforme sul territorio rende tutto più chiaro. Quello che è successo ieri a Napoli è gravissimo perché, e qui parlo al mio amato Sud, se si fa così, poi, si dà ragione a chi per anni ci ha insultato e definito antropologicamente inferiori. Non si può reagire con la violenza anche quando si teme per il lavoro e per la salute. Ieri, con quella violenza, hanno tolto il sorriso a Napoli e alla Campania. Così non si proteggere un Sud che fatica a uscire da alcuni pregiudizi culturali. E si rende inutile la legittima protesta".
Quali possono essere le soluzioni per fermare questa seconda ondata?
"Credo che il governo dovrà fare delle scelte uniformi altrimenti si entra nel caos e, ancora una volta mio marito, stavolta da remoto, dovrà coordinare le relazioni tra Stato e Regioni. Io penso che noi dobbiamo garantire il lavoro e l’economia perché l’Italia è già in difficoltà così come dobbiamo garantire la scuola perché i nostri figli hanno bisogno di studiare con gli insegnanti e della socialità. A tutte le cose futili e di svago possiamo rinunciare. E, se arriveremo di nuovo a delle costrizioni è anche un po’ colpa nostra che nella seconda fase, dall’estate in poi abbiamo tutti abbassato la guardia. Bisogna rispettare le regole perché, sulla mia pelle, ho sperimentato di non aver contagiato mia figlia grazie alla mascherina".
Cosa pensa dell’infelice dichiarazione di ieri di De Magistris?
"Da donna da centrodestra, la prego, non mi faccia commentare. Sicuramente io non ho votato De Magistris e nemmeno De Luca".
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