De Luca attacca Rosy Bindi: "È una infame, da ucciderla"

La Bindi lo inserisce nella lista degli impresentabili. E a Matrix De Luca la attacca: "Un atto di delinquenza politica"

De Luca attacca Rosy Bindi: "È una infame, da ucciderla"

"Quello che fece la Bindi è stata una cosa infame, da ucciderla". In una intervista a Matrix, il talk show di Canale 5 condotto da Nicola Porro, Vincenzo De Luca è tornato ad attaccare Rosy Bindi. A infastidirlo ancora oggi, a distanza di un anno e mezzo, è la decisione della presidente della commissione parlamentare Antimafia di inserirlo, alla vigilia delle elezioni regionali, tra gli "impresentabili" per via di una condanna in primo grado. Condanna per cui De Luca è stato assolto.

De Luca non ci va leggero. Attacca a testa bassa (guarda il video). Perché il suo nome nella lista degli "impresentabili" gli è costato l'1,5-2 per cento di voti. E ancora oggi, a distanza di oltre un anno, la mossa della Bindi non gli è andata giù. "Sono atti di delinquenza politica", tuona il presidente della Regione Campania ai microfoni di Matrix. "E non c'entra niente la moralità - spiega - era tutto un attacco al governo Renzi". La commissione Antimafia lo aveva inserto nella lista degli "impresentabili" per le accuse legate alla vicenda del Sea Park, il parco marino mai realizzato a Salerno. Per quei fatti, però, De Luca è stato assolto il 29 settembre "perché il fatto non sussiste".

"Esprimo piena soddisfazione e rispetto per la magistratura - aveva scritto il presidente della Regione Campania su Twitter dopo l'assoluzione - tra questa la vicenda per cui una avventurosa parlamentare ci aveva presentato come 'impresentabili'. Oggi ci presentiamo a testa alta". Già un anno fa De Luca aveva definito "infame ed eversiva" l'iniziativa della Bindi e aveva presentato una denuncia-querela contro la presidente della commissione Antimafia che era stata poi archiviata dal gip di Roma. "La Bindi ha danneggiato in maniera pesante e consapevole il Pd a ventiquattr'ore da un voto importante - aveva argomentato De Luca - nei Paesi civili che si rispettano impresentabili sono coloro che hanno una condanna definitiva, e non quelli che stanno sullo stomaco a qualcuno".

Contro De Luca si è subito levato un coro per difendere la Bindi. Il presidente della Camera Laura Boldrini ha lanciato l'hashtag #iostoconRosyBindi e ha parlato di "parole inaccettabili". La vicesegretaria nazionale Pd Debora Serracchiani ha chiesto al compagno di partito di "scusarsi al più presto". "Nessuna polemica politica, per quanto aspra, o nessuna decisione, per quanto controversa - ha fatto eco Lorenzo Guerini - giustificano espressioni come quelle di De Luca riportate dai mezzi di informazione". "Grazie a tutte e tutti per la vostra solidarietà. Mi ha fatto bene", ha invece commentato laconica su Twitter la stessa Bindi.

Vista la malaparata, De Luca ha scaricato ogni responsabilità sulla trasmissione: "Al termine dell'intervista, il giornalista ha tirato fuori il tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione Sgarbi sulla Bindi. Abbiamo parlato di Sgarbi, e commentato insieme, sorridendo e facendo battute, quel video che non conoscevo". E, parlando di "scorrettezza professionale" e di "inciviltà", ha annunciato che verificherà con l'ufficio legale "gli estremi della querela".

In realtà basta rivedere il video qui sopra pubblicato per verificare che l'intervista non è stata rubata. "Apprezziamo De Luca per la sua schiettezza e originalità - ha replicato lo stesso Nicola Porro - conoscendo alla perfezione la televisione, il presidente sa che essa non nasconde nulla".

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