Il decreto Sicurezza bis è legge. Il decreto cavallo di battaglia di Matteo Salvini ha incassato la fiducia in Senato con 160 "sì", quasi la maggioranza assoluta. Una prova importante che è stata superata (quasi) a pieni voti. Quasi, appunto. Perché ancora una volta ci sono stati i soliti grillini dissidenti. Per la precisione cinque, sei con una assente giustificata a causa di problemi di salute.
Ma come dicevamo sono cinque i grillini che hanno incrociato le braccia: Elena Fattori, Matteo Mantero, Virginia La Mura, Michela Montevecchi e Lello Ciampolillo. A questi si aggiungono gli "ex" che hanno proprio votato "no": Paola Nugnes, Carlo Martelli e Gregorio De Falco. Ma nonostante loro, il decreto Sicurezza bis è legge. Nessuno strappo eclatante, quindi.
I dissidenti, invece di dare un secco "no", hanno scelto la via più indolore con la non partecipazione al voto. Anche se il segnale è chiaro. E questa vittoria non basta di certo a risolvere i problemi fra i gialli e i verdi. In queste ore, infatti, le due anime del governo di stanno scontrando sulla Tav. Salvini, infatti, ha spiegato che la mozione M5s sul "no" all'opera equivale a una sfiducia nei confronti di Giuseppe Conte. Immediatemente è arrivata la risposta di Danilo Toninelli: "Salvini minaccichi vuole.
Da esponente del Movimento 5 Stelle posso permettermi di dire che quell'opera è uno spreco, un danno dal punto di vista ambientale e un favore fatto alla Francia. Un accordo fatto da politici incapaci".Il decreto Sicurezza bis è al sicuro, ora si passa alla Tav.
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