L’aumento degli sbarchi di migranti nelle ultime settimane, la crisi afgana e i maggiori ingressi di stranieri sprovvisti di visto costringe il governo di Mario Draghi a correre ai ripari per reperire nuovi fondi. Il decreto-legge che regolamenta riaperture e capienze nei luoghi pubblici contiene una norma che aumenta la dotazione finanziaria dei capitoli di spesa necessari a sostenere le politiche di accoglienza per i richiedenti asilo. Da oggi a tutto il 2023 potranno essere spesi sino a 100 milioni di euro per rispondere ai bisogni di chi entra nel Paese e richiede protezione. Tra i migranti sono infatti diverse le persone che avviano la procedura per richiedere asilo politico e poter quindi rimanere in Italia per evitare di essere oggetto di gravi ripercussioni nei territori di provenienza. Eventi che spesso sono causati dall’ideologia politica, dall’appartenenza a una determinata etnia o dall’orientamento sessuale.
L’articolo – il numero 7 del decreto-legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella giornata di ieri – coinvolge direttamente il Viminale e i tecnici che collaborano con il ministro Lamorgese. La maggior parte dei servizi connessi a questo titolo di spesa è infatti gestita direttamente dalle prefetture presenti in tutti i capoluoghi di provincia. Enti territoriali del ministero dell’Interno che si occupano di vigilare sui progetti in materia di accoglienza e di verificare – tramite apposiste commissioni – se il richiedente asilo ha titoli e requisiti per poter continuare a soggiornare sul territorio nazionale. Il testo della norma, immediatamente esecutivo, parla di “eccezionali esigenze di accoglienza” connesse alla crisi politica che ha colpito l’Afghanistan. Sconvolgimento a Kabul che avrebbe portato alla necessità di attivare 3.000 nuovi posti nel Sistema di accoglienza e integrazione-Sai. I maggiori fondi saranno così ripartiti nel bilancio dello Stato: “La dotazione del Fondo nazionale per le politiche e per i servizi dell'asilo di cui all'articolo 1-septies del decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 39, è incrementata di 11.335.320 euro per l'anno 2021 e di 44.971.650 euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023”.
I denari riservati all’accoglienza dei richiedenti asilo saranno prelevati dalle dotazioni finanziarie stanziate per garantire il funzionamento dei Centri di trattanimento e accoglienza per stranieri.
Il secondo comma dell’articolo che individua i maggiori fondi è netto sul punto: “Agli oneri derivanti dal comma 1, si provvede mediante corrispondente utilizzo delle risorse iscritte, per i medesimi anni, nello stato di previsione del Ministero dell'interno, relative all'attivazione, la locazione e la gestione dei centri di trattenimento e di accoglienza per stranieri”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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