Il dem Lo Russo a Torino cancella i grillini. Moderati puniti dalla fuga degli elettori

L'amarezza del "civico" Damilano: "Partiti pigri, la gente non vuole lottare"

Il dem Lo Russo a Torino cancella i grillini. Moderati puniti dalla fuga degli elettori

A Torino vince il centrosinistra unito - depurato dal grillismo - e trionfa l'astensionismo. Stefano Lo Russo, capogruppo uscente del Pd in Consiglio comunale, sfiora il 60% nella città dove si registra l'affluenza più bassa. Un 42% di votanti che balza all'occhio più delle percentuali ottenute dai due candidati arrivati al ballottaggio. Non a caso il neo sindaco, nel suo intervento a caldo, sottolinea: «Il mio primo compito sarà quello di essere inclusivo soprattutto di quanti non sono andati a votare. L'obiettivo sarà quello di ricucire il rapporto con i cittadini perché tra 5 anni ci siano più torinesi ad andare a votare». Anche lo sconfitto, Paolo Damilano, civico di centrodestra, riflette subito sull'astensione più alta da decenni. «Il 60% dei torinesi non si è recato alle urne, la vera sconfitta è la politica - spiega l'imprenditore a risultati acquisiti -, la vera sconfitta è il fatto che ci sia una città che non ha più voluto lottare. Purtroppo Torino non ha avuto voglia di lottare, non ha avuto voglia del cambiamento». Successivamente Damilano, durante lo speciale del Tg La7, dichiara che l'affluenza bassa «storicamente ha sempre penalizzato il centrodestra». Infatti, a fronte di un elettorato compatto e organizzato come quello del Pd e dei suoi alleati, parte dei moderati ha preferito rimanere a casa. Nonostante il profilo dello sfidante di Lo Russo. Un imprenditore di successo nel campo delle acque minerali e del vino, proprietario di una storica cantina di Barolo che appartiene da generazioni alla sua famiglia. Un candidato di confine, sostenuto in prima persona durante la campagna elettorale da Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, anima governista della Lega.

Damilano mette l'accento sui risultati delle sue liste civiche (Torino Bellissima e Progresso Torino) e critica i partiti di centrodestra. A suo dire «pigri» durante tutta la corsa elettorale. Lo Russo, dal punto di vista politico, pensa una coalizione di centrosinistra lontana dal modello giallorosso. Uno schieramento che va dai Moderati alle liste più di sinistra, senza comprendere il M5s. «Erano tanti anni che il centrosinistra non era così unito e capace di fare squadra», commenta dal suo comitato elettorale in festa. Lo Russo si è candidato vincendo le resistenze del suo stesso partito e negli ultimi anni in Sala Rossa è stato il protagonista di un'opposizione durissima alla sindaca pentastellata Chiara Appendino. Da un suo esposto nasce l'inchiesta per falso che coinvolge la prima cittadina uscente. Di fronte a un elettorato Cinque stelle che si è diviso tra l'astensione e il centrosinistra, Lo Russo ha comunque guadagnato 29mila voti rispetto al primo turno. Damilano invece ha perso 8mila voti dal 3 e 4 ottobre.

Cambia completamente la composizione del Consiglio comunale di Torino. Il trionfo del 2016 di Appendino aveva consegnato alla città sabauda un parlamentino dominato dal M5s con 24 seggi. Il Pd aveva 8 consiglieri e il centrodestra - che si era presentato in ordine sparso - poteva contare su un solo esponente. Adesso il M5s ha solo due consiglieri (che siederanno all'opposizione) e i dem si riprendono la maggioranza con 17 seggi più i due conquistati dalla lista civica di Lo Russo. Il neo eletto punta subito sulle quote rosa: «Il 25 ottobre annuncerò la giunta comunale. Il vicesindaco sarà una vicesindaca e la maggioranza degli assessori sarà donna». Mentre festeggiano anche l'ex governatore Sergio Chiamparino e l'ex sindaco sconfitto dal M5s Piero Fassino, Lo Russo annuncia «nei prossimi giorni» un incontro con Appendino.

La grillina si congratula con il suo acerrimo avversario e si dice disponibile per un veloce passaggio di consegne. «Ho una scadenza e non vorrei essere in ospedale», conclude la trionfatrice di cinque anni fa che a giorni partorirà il secondo figlio.

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