Il tribunale di Roma ha rinviato a giudizio il deputato del Pd Marco Di Stefano, gli imprenditori nel settore edile Antonio e Daniele Pulcini e altre cinque persone accusate di presunti illeciti commessi nel corso della compravendita di alcuni immobili avvenuta tra il 2008 e il 2010. Di Stefano è accusato di concorso in turbativa d'asta, abuso d'ufficio e truffa e non di corruzione come in un primo tempo erroneamente riportato. Il processo si aprirà il prossimo 13 ottobre davanti ai giudici dell'ottava sezione penale di piazzale Clodio.
"In merito alle notizie pubblicate su alcune di agenzie di stampa voglio precisare che sono un deputato iscritto al gruppo parlamentare del Partito democratico e che tra i reati oggetto del rinvio a giudizio non figura quello della corruzione, come erroneamente riportato. Sottolineo, inoltre, che il rinvio a giudizio mi offrirà finalmente l'opportunità di avere una sede nella quale difendermi e dimostrare la mia estraneità ai fatti, confidando nel lavoro della magistratura", ha dichiarato il deputato del Pd.
Secondo l'accusa, Antonio e Daniele Pulcini, agendo anche con il sostegno di altri indagati, sarebbero riusciti ad affittare a Lazio Service, partecipata al 100% dalla Regione Lazio, due immobili di via
del Serafico, ricavandone canoni molto elevati. I Pulcini, poi, avrebbero venduto all'Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Medici, a prezzi pressoché raddoppiati rispetto al loro reale valore di mercato, i due immobili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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