Il tour di Dibba che può far saltare Conte e 5S

Alessandro Di Battista fa la prima mossa: ora può rinascere il MoVimento del "vaffa". E Giuseppe Conte rischia di rimanere schiacciato

Il tour di Dibba che può far saltare Conte e 5S
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Alessandro Di Battista è pronto alla seconda discesa in campo della sua parabola politica. Esiste una sensibilità post-pentastellata o grillina delle origini, che dir si voglia, che punta ad essere rappresentata. L'ex deputato vuole raccogliere quelle istanze. Ma dento o fuori il MoVimento?

L'ex esponente dei 5 Stelle ha annunciato un tour, che avrà luogo dopo le elezioni amministrative. Significa che le voci di scissione riguardanti la formazione politica guidata da Giuseppe Conte non sono poi così campate in aria, anzi. La sinergia tra la piazza anti-sistemica, per così dire, e la creazione di un nuova creatura partitica potrebbe destrutturare il MoVimento 5 Stelle tanto dall'interno quanto dall'esterno. E questo è un conto che l'attivista romano avrà di sicuro fatto quando ha deciso di rimettersi in gioco. Perché non si muovono le pedine senza prima ragionare. Andiamo con ordine.

L'ex presidente del Consiglio è impegnato da neo leader in una operazione di restyling. La direzione ed i contenuti non sono chiari, ma il grillismo dell'ex "avvocato del popolo" punta all'alleanza organica con il Partito Democratico di Enrico Letta e per ora dimora tra gli scranni che sostengono il governo di Mario Draghi. Questo è un dato noto. Il "vaffa" è finito nei ripostigli. Alessandro Di Battista la pensa in maniera diversa: vorrebbe un MoVimento 5 Stelle fuori dalle logiche dell'unità nazionale, con lo stile polemico ed oppositivo che ha contraddistinto i primi apritori di scatolette di tonno.

Qualcosa di sinistra, che possa riempire un vuoto di rappresentanza su quel lato del campo. E questo è il distinguo più evidente tra le due visioni. Come ripercorso dall'Agi, l'ex pentastellato, che potrebbe contare pure sul sindaco uscente di Roma Virginia Raggi per questa operazione, è in procinto di partire per una verifica sui territori tesa a "tastare il terreno", ossia a "verificare se c'è un consenso non tanto nei miei confronti, quanto verso un progetto politico". L'ex deputato lo ha svelato durante la mattinata di oggi, mentre era ospite di Coffee Break su La 7. Può essere il ritorno alla piazza del "vaffa".

C'è chi sussurra che alla base di questa che è una prova possa esserci Davide Casaleggio, ma è solo una delle ipotesi. D'altro canto, esiste chi è ancora convinto che i fuoriusciti, con Dibba in testa, abbiano in realtà intenzione di riappropiarsi del MoVimento 5 Stelle, convincendo dapprima gli elettori e passando poi agli eletti. Se la base dovesse rispondere con entusiasmo all'iniziativa di Dibba, del resto, il messaggio arriverebbe pure a Giuseppe Conte e a coloro che siedono in Parlamento.

Come sottolineato oggi da La Stampa, peraltro, resta pure da capire l'effettivo destino politico dell'avvocato originario di Volturaro Appula. Con buone probabilità, queste elezioni amministrative segneranno un ridimensionamento, e non è detto che Giuseppe Conte sia la risposta del grillismo ai quesiti del futuro. Tanto che il quotidiano torinese avanza a sua volta due ipotesi: una riguarda sempre una spaccatura interna, con la conseguente nascita di altro in termini partitici, l'altra un'autoassoluzione.

Il tutto rimane per ora sul livello della bega che se non è interna poco manca. Ma lo scatto di Alessandro Di Battista può mandare in fumo il progetto basato sul contismo e sulla normalizzazione del MoVimento.

Ad oggi, non sembrano esistere elementi utili a suggerire la reunion di entrambe le anime. Ma siamo abituati a giravolte tali, quando si tratta di grillismo e dintorni, per cui conviene evitare di dipingere scenari certi.

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