Il gverno giallo verde è diviso su più fronti e ora il processo a Matteo Salvini per il "caso Diciotti" potrebbe creare una vera rottura. Perché se da una parte Toninelli, Conte e Di Maio si tirano in ballo autonomamente sulla vicenda e si mettono al fianco del vice premier leghista, dall'altra il MoVimento sembra essere piuttosto confuso sul da farsi. Alcuni, infatti, sostengono il ministro e il suo operato, altri - l'ala più tradizionalista dei grillini - lo vogliono processo. Forse al loro solito grido "onestà, onestà, onestà". E forse sono disposti a far rischiare a Salvini 15 anni di galera.
Ma ora nella vicenda interviene il ministro delle Salute, Giulia Grillo. "A mio avviso è un precedente molto pericoloso, perché metterebbe in dubbio la possibilità di chiunque, pure la mia, all'interno del governo, di potere agire nel mandato popolare, prima di parlamentare e poi di governo e, soprattutto, all'interno di un programma noto a tutti, che è quello scritto nel contratto di governo", ha spiegato il ministro questa mattina a Cagliari. La Grillo, quindi, si schiera dalla parte di Salvini e nega l'autorizzazione a procedere contro il ministro dell'Interno.
"Non credo che sia assolutamente uno spartiacque - precisa poi -. Questo è un voto importante perché è un precedente storico. Non era mai accaduto che un ministro fosse messo sotto accusa, contro la pubblica accusa. Nel caso specifico la pubblica accusa aveva persino chiesto l'archiviazione per un'azione che era evidente che fosse politica".
La Grillo, quindi, è dell'idea che "da questo punto di vista si tratti veramente non tanto di una svolta del governo, ma di una svolta storica, cioè capire qual è il confine tra la possibilità di processare qualcuno e la possibilità di far quello che devi fare se hai ricevuto un mandato politico per farlo. La cosa è molto delicata, secondo me".Come decideranno di comportarsi i 5 Stelle? Daranno o meno l'autorizzazione a procedere contro il vice premier leghista?
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