La partecipazione a un funerale è costato caro a diciotto romani, che sono ora in isolamento perché infetti da coronavirus e dovranno restarci un bel po'.
Lo ha reso noto ieri l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, che ha snocciolato i dati sui contagi nel suo territorio e ha fatto sapere che, nelle ultime 24 ore, nella regione sono stati registrati 50 casi positivi e di questi 18 erano legati a un cluster di quattro nuclei familiari, posti in isolamento nella Asl Roma 1 e causato dalla partecipazione al rito funebre.
La palazzina multifamiliare, dove tutti vivono, si trova a Prima Porta, in un'area isolata di campagna ed è ora una piccola «zona rossa». I diciotto contagiati erano stati autorizzati a partecipare al funerale di un loro caro morto per patologie non riconducibili al Covid-19.
Al termine della celebrazione si sono sentiti male e, sottoposti al test, si è scoperta la catena di contagi. «Dobbiamo porre molta attenzione nei comportamenti individuali soprattutto con parenti e amici e agire sempre pensando di avere di fronte potenziali positivi - ha detto D'Amato -. Il numero dei guariti nelle ultime 24 ore è cresciuto di 156 unità, oltre il triplo dei nuovi casi. I decessi sono stati sei, mentre continuano a crescere i guariti che sono arrivati a 2.914».
Da Rieti arriva
un'altra bella notizia: una nonnina di 104 anni, ospite dell'Istituto Santa Lucia, è infatti guarita, grazie all'attività incessante di suore e operatori sanitari, che l'hanno assistita amorevolmente e con professionalità.
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