Dice Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento Cinque Stelle alle prossime politiche, a proposito del caso Giordana a Torino: «Noi in due ore facciamo dimettere le persone che si fanno condonare una multa». Gli fa eco il leader Beppe Grillo: «È una storia chiusa, una cosa di cui ci siamo già dimenticati. Si è risolto tutto in 24 ore». Bene, bravi, bis. Peccato che la stessa velocità e lo stesso pugno di ferro esibiti a Torino siano un refolo di (presunta) onestà in mezzo a un uragano di distinguo. Basta scorrere la storia recente dei grillini per rendersene conto.
A Torino, a partire dal caos in finale di Champions, Appendino è uscita indenne da un filotto di orrori. Della Raggi si è detto di tutto ma è ancora in Campidoglio. Nogarin a Livorno è in odor di terzo avviso di garanzia. Grillini che sbagliano. Ma che restano al loro posto.
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