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«Il nostro Papa è un uomo saggio e saprà ciò che è giusto fare davanti al Signore. Intanto noi preghiamo e speriamo che torni presto a guidare la Chiesa universale».
Il cardinale Stanislaw Dziwisz, per oltre quarant'anni segretario personale di Giovanni Paolo II e poi arcivescovo emerito di Cracovia, risponde così al Giornale che lo interpella nei giorni in cui si accende il dibattito sulle possibili dimissioni di Francesco al soglio di Pietro. Bergoglio è ricoverato al Gemelli da otto giorni per una polmonite bilaterale e, nonostante le sue condizioni di salute sembrino lievemente migliorate (dopo l'apprensione dei primi giorni), si guarda al futuro e all'ipotesi che il Pontefice argentino possa ripetere quanto avvenuto con Benedetto XVI, che l'11 febbraio 2013 annunciò le dimissioni.
«Anche Giovanni Paolo II pensò alle dimissioni confessa il cardinale Dziwisz e ne parlò proprio con Joseph Ratzinger (allora Prefetto dell'ex Sant'Uffizio, ndr). Ci pensò, certamente, ma poi anche nei momenti di maggiore sofferenza ripeteva che dalla croce non si scende. Dalla croce non si scende, mi diceva sempre. E così ha fatto, fino alla fine».
Dell'eventualità che Papa Wojtyla potesse abdicare ne parlò il cardinale Julian Herranz, che fu interpellato segretamente proprio dal Pontefice polacco nel 2004.
«Quanto all'eventualità di rinunciare per motivi di salute scrissi un appunto affermò nel 2013 Herranz - e adesso mi sembra opportuno farlo conoscere, come esempio dell'obbedienza e della prudenza eroiche di Giovanni Paolo II: don Stanislao si è limitato a commentare che il Papa che personalmente è molto distaccato dalla carica vive abbandonato alla volontà di Dio. Si affida alla divina Provvidenza. Inoltre, teme di creare un pericoloso precedente per i suoi successori, perché qualcuno potrebbe rimanere esposto a manovre e sottili pressioni da parte di chi desiderasse deporlo».
«Io ammiro Papa Francesco ribadisce ancora «don» Stanislao spero che torni presto a guidare la chiesa universale. È un uomo saggio e saprà cosa fare, al cospetto di Dio». Dziwisz, che è stato cardinale elettore nel Conclave del 2013 che ha visto eleggere Bergoglio al Soglio di Pietro, non si sbilancia su come verrà vissuto il Giubileo da Papa Francesco.
«Io non sono in Vaticano. Vivo in Polonia, abbiamo in questi giorni temperature sotto lo zero. Posso solo dire che preghiamo per il Santo Padre perché possa tornare presto a guidare la barca di Pietro».
All'inizio del suo pontificato, nel 2013, Papa Francesco aveva scritto e firmato una lettera di rinuncia preventiva alle sue funzioni in caso di malattia
o impedimento che rendessero impossibile l'esercizio coerente e lucido del suo governo. Ma per ora, alla lettera consegnata all'allora segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, non c'è stato nessun seguito.SSar
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