Le dimissioni e le incognite. Cosa succede

Domande e risposte su cosa sta accadendo in Francia e le prospettive sul governo

Le dimissioni e le incognite. Cosa succede
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1. Che succede oggi?

L'Assemblea nazionale (la Camera bassa del Parlamento francese) discuterà e metterà ai voti due mozioni di sfiducia nei confronti del governo di minoranza guidato da Michel Barnier, sostenuto dai Repubblicani (il partito di centrodestra di cui fa parte Barnier) e da Renaissance, il partito di Macron. È probabile che una delle due mozione venga approvata.

2. Cosa accade se passa la mozione di censura?

Il governo Barnier sarà costretto alle dimissioni e Macron dovrà trovare un nuovo premier e un nuovo esecutivo all'interno di un Parlamento diviso in tre blocchi, nessuno dei quali ha la maggioranza assoluta: il Nouveau Front Populaire a sinistra, la coalizione macronista di centro-destra, e il blocco nazionale del Rassemblement national e dei suoi alleati di destra

3. Macron può indire nuove elezioni?

Il presidente non potrà indire nuove elezioni prima del luglio 2025, perché la Costituzione francese prevede che l'Assemblea non possa essere sciolta nell'anno che segue le ultime elezioni avvenuto già per scioglimento della precedente Assemblea.

4. Cosa rischia Parigi?

La legge di Bilancio sarà bloccata e i mercati potrebbero reagire male alla crsi politica. Sulla carta ci sarebbe tempo per approvare la Finanziaria fino al 31 dicembre. Ma la missione sembra impossibile: servirebbe trovare un governo capace di negoziare un accordo con tutti i partiti in pochi giorni. La squadra di Barnier potrà restare in carica per gli affari correnti e intanto decidere la proroga della legge di Bilancio del 2024 anche per il 2025.

5. Il presidente deve dimettersi?

È probabile, come è già successo nei giorni scorsi, che altre voci si uniranno all'estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon e all'estrema destra di Marine Le Pen, per chiedere l'uscita di scena del presidente

Macron, considerato responsabile della crisi. In realtà, la decisione di lasciare l'Eliseo è del tutto personale e non c'è articolo della Costituzione che preveda l'obbligo di dimissioni del presidente in alcuna circostanza.

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